Di Tuscia e di più- Metti una domenica al lago d’inverno

Di Tuscia e di più- Metti una domenica al lago d’inverno

Di Tuscia e di più - Il mare è sicuramente uno dei soggetti più fotografati anche nella stagione più fredda. E se andassimo insieme al lago? Oggi il nostro giro turistico si ferma a Marta

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Tra i paesaggi più amati e fotografati con le basse temperature c’è sicuramente il mare: quello d’inverno ha anche ispirato una celebre canzone che ha amplificato ulteriormente le suggestioni nell’immaginario collettivo. E se invece v’invitassi ad andare al lago? Quello di Bolsena, per esempio, nella stagione fredda si tinge di colori incantevoli come il blu notte, il grigio, l’argento… fino a diventare d’oro o di fuoco al tramonto.
Tra i tanti paesi che fanno da corona al Lago di Bolsena, stavolta andiamo a Marta, piccolo borgo di pescatori dalle origini antichissime.

Marta prende il nome dal fiume emissario del lago che nasce proprio da qui e sfocia nel Tirreno nei pressi di Tarquinia dopo un percorso di circa 54 km.
Il borgo oggi si presenta come un agglomerato di case su un’altura strette attorno alla Torre dell’orologio da cui si gode di un panorama incredibile a 360° sul lago e i paesi attorno. La torre è ciò che rimane della rocca medievale a difesa del paese ed oggi, con i suoi 21 metri di altezza e il profilo inconfondibile, è l’elemento che contraddistingue l’immagine del borgo.

Ai piedi si estende il caratteristico borgo dei pescatori con le sue casette colorate e le reti quasi sempre in vista, ampiamente distese qua e là. Un tempo le acque del lago arrivavano fino alle abitazioni, motivo per cui Marta veniva chiamata “la piccola Venezia del lago”, ma poi, alla fine degli anni ’20 del Novecento, furono costruiti a protezione un parapetto ed un terrapieno regalando alla cittadina anche un’amena passeggiata alberata.
Da qui la vista va dal porticciolo di Marta fino al promontorio di Capodimonte incrociando le isole Marta e Bisentina, che prendono i nomi dai paesi loro prospicienti (Capodimonte era l’antica Bisentium). L’Isola Martana è ciò che rimane di un piccolo cono vulcanico emergente dalle acque ed è coperta da una fitta vegetazione che nasconde ruderi medievali e villette dei primi del Novecento. Viene ricordata come luogo di segregazione ed uccisione di Amalasunta, regina dei Goti, il cui fantasma aleggerebbe ancora in zona…

Consiglio sempre una passeggiata anche nel borgo più antico, salendo fino alla Torre dell’orologio, sulle tracce del passato, leggendo tra le originarie forme medievali i segni della successiva dominazione farnesiana che fece risplendere Marta non meno di altri possedimenti attorno al Lago di Bolsena.
Vale poi la pena di arrivare fino al Santuario della Madonna del Monte, appena fuori il centro storico, fulcro della splendida tradizione della Festa delle Passate (denominata impropriamente dai “forestieri” Barabbata), la manifestazione religiosa più sentita e coinvolgente del paese, che avviene ogni anno il 14 maggio.
Altro luogo di culto dedicato alla Madonna è la Grotta della Apparizioni, meta di numerosi pellegrini, custodito per tantissimi decenni dal veggente Mario Prugnoli, da tutti conosciuto come zi’ Mario.

Ovviamente pensiamo anche ad assaggiare le prelibatezze locali a base di pesce come la tipica zuppa chiamata “sbroscia” o il coregone in tutte le salse e il lattarino (fritto “è la morte sua”!) cui viene dedicata anche una sagra nel mese di maggio. Il tutto ovviamente accompagnato dal gustosissimo vino locale, la cannaiola, ricordato anche nelle cronache antiche che citano Marta come una zona in cui si producevano ottimi vini.

E allora chi l’ha detto che il lago d’inverno non può essere tanto emozionante almeno quanto il mare?

Foto Fisioterapy Center

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