Delli Iaconi: “Vogliamo realizzare un piano regolatore del bacino termale”

Delli Iaconi: “Vogliamo realizzare un piano regolatore del bacino termale”

Politica - Termalismo, la parola d'ordine per l'amministrazione Michelini è "programmazione". "Dobbiamo evitare che imprenditori prendano concessioni per poi tenere tutto fermo.

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Palazzo dei Priori chiede alla Regione Lazio la concessione mineraria dell’intero bacino termale, fatte salve le concessioni o subconcessioni già in essere. E’ quanto messo nero su bianco dalla giunta con una delibera di recente approvazione.

 

“Vogliamo amministrare la città mettendo in campo una buona programmazione, questo vale anche per il termalismo – dichiara l’assessore al ramo Tonino Delli Iaconi -. L’obiettivo è lavorare a un piano regolatore del bacino termale. La richiesta che abbiamo avanzato alla Regione è la pietra fondante su cui intendiamo costruire un percorso nuovo”. Lo abbiamo intervistato per capire quale sono le idee sull’importante compagine del termalismo.

 

Qual è il senso della richiesta che avanzate alla Regione Lazio?

 

“Tutto nasce da un’intenzione: lavorare a creare le condizioni affinché Viterbo possa diventare una vera città termale. Riteniamo che, essendo il bacino termale viterbese unico, c’è bisogno di una regia nella sua gestione. Se si fanno nuovi pozzi ne risente l’intero sistema, quindi è opportuno che tutto venga gestito con una sorta di piano regolatore. Il Comune può sicuramente meglio della Regione, perché impegnato nella gestione diretta del territorio, curare quest’aspetto”.

 

Chiedete la concessione di tutte le acque, fatte salve le concessioni già in essere, per fare cosa?

 

“Per far nascere nuovi posti di lavoro grazie al termalismo. Abbiamo intenzione, se la Regione condividesse la nostra prospettiva, di concedere l’acqua solo agli imprenditori che investono veramente. Insomma: prima le infrastrutture e poi la concessione. Vogliamo evitare che ritornino i mostri del passato. Per esempio l’Itet ha avuto una concessione termale per trenta anni ma con quell’acqua non ha fatto niente. Questo non deve essere più possibile. La risorsa termale va data a chi crea e mantiene veramente posti di lavoro”.

 

E dalla Regione che dicono? 

 

“Abbiamo già avuto degli incontri per affrontare questo tema. Sono più o meno d’accordo su questa strada che intendiamo percorrere. Si tratta di definire meglio il tutto ma sono fiducioso”.

 

Ma questi imprenditori interessati a investire sul termalismo a Viterbo ci sono veramente o è una chimera?

 

“C’è molto interesse. Basti pensare che abbiamo ricevuto 25 richieste di imprenditori che vorrebbero investire nell’indotto del termalismo. Si tratta quindi di aziende non interessate a una gestione delle acque ma alla realizzazione di servizi che normalmente troviamo in tutte le città termali: ristorazione, aree attrezzate, etc”.

 

Una grossa partita in atto è quella con Terme dei Papi. Riuscirete a trovare un accordo? In che termini?

 

“Sono ottimista e credo che l’accordo sia possibile. La famiglia Sensi ha una sentenza del Tar che li autorizza a utilizzare l’acqua necessaria per far funzionare l’impianto. Occorre quantificare tecnicamente di quanta acqua necessitano e il Comune lo farà nelle prossime settimane attraverso dei tecnici. A quel punto saremo in grado di capire quanta acqua si potrà destinare alle ex Terme Inps, quindi procederemo alla gara d’appalto per l’affidamento di questo pezzo importante della città termale che abbiamo in mente”.

 

E il termalismo libero? Che intenzioni avete?

 

“Il Comune ha la concessione delle acque del Bullicame, piscine Carletti, Zitelle e Bagnaccio. Alcune di queste aree già sono sistemate mentre su altre sono necessari lavori di recinzione, sorveglianza, bagni e altre attrezzature. Valuteremo anche se affidarne la gestione a delle cooperative. Una cosa è certa: vogliamo migliorare anche questi luoghi”.

Foto Fisioterapy Center

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