Decadenza, a chiudere la partita sulla spinosa questione potrebbe essere il prefetto

Decadenza, a chiudere la partita sulla spinosa questione potrebbe essere il prefetto

Politica - La questione della decadenza continua a tenere banco. Ma nel dibattito in corso spunta una novità: a chiudere la partita potrebbe essere anche il prefetto.

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Decadenza, l’amministrazione di Leonardo Michelini deve passare anche da questa cruna di ago. Ma l’elemento di novità che si è affacciato in queste ore nel dibattito e la possibilità che a chiudere la partita sia il prefetto in persona, con un suo intervento.

Nei palazzi della politica, secondo indiscrezioni, ci sarebbe una voglia matta di portarla in consiglio comunale solo dopo le elezioni provinciali. L’argomento infatti crea diversi imbarazzi e preoccupazioni per i consiglieri che, secondo quanto previsto dalle norme vigenti, sono chiamati a votare sulla decadenza dei colleghi Maurizio Tofani e Francesco Moltoni.

Il fatto

La decadenza di Moltoni e Tofani ha origine nel pasticciaccio del Cev. I due, insieme agli altri componenti della giunta Gabbianelli, votarono a favore della ricapitalizzazione della partecipata Cev, per tre milioni di euro. Questo per evitare il crack della società stessa e non mandare a casa un centinaio di lavoratori. Un voto con tutti i pareri dei dirigenti in regola.

Ma c’è di più. Tutti i componenti di giunta erano coperti da apposita assicurazione, stipulata dal Comune e per cui veniva trattenuta una quota sulla retribuzione assessorile. Morale della favola la Corte dei Conti giudica danno erariale la decisione in questione e condanna tutti alla restituzione dei soldi. Nel caso di Tofani e Moltoni la cifra fissata è pari a 80mila euro a testa. A dicembre la cifra intera, compresi i soldi di Moltoni e Tofani, è stata inserita in bilancio. A questo punto si è attivata la procedura delle decadenza. O Moltoni e Tofani pagano o il Comune dovrà agire contro di loro, fatto che li rende non più compatibili con la carica di consiglieri comunali.

Una sorta di tasto exit che rischia di buttarli fuori da Palazzo dei Priori, facendo entrare i primi dei non eletti: Claudio Mecozzi e Vita Sozio. La questione è stata affrontata in prima commissione. Sul tavolo un parere del ministero dell’Interno che dice di attivare la procedura e una nota dei legali dei due che cerca di smontare quanto dice il ministero. A decidere il segretario generale Francesca Vichi che rimane fedele a quanto dettato da Roma. Nella commissione di ieri il consigliere Paolo Moricoli ha provato a far mettere al voto il ritiro della delibera, ma il segretario generale ha bocciato la prospettiva.

Ergo il consiglio comunale deve votare, il quando sta al presidente del consiglio Maria Rita De Alexandris deciderlo. Ma proprio nell’incontro di ieri è spuntata fuori la prospettiva dell’intervento del prefetto, che potrebbe togliere le castagne del consiglio dal fuoco. Evitando rischi di scottature ai votanti.

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