De Dominicis: “Contrari all’ingresso dei privati in Talete. Diventi consorzio di comuni”

De Dominicis: “Contrari all’ingresso dei privati in Talete. Diventi consorzio di comuni”

Primo Piano - La ricerca di soci da parte di Talete, trova contrario il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca De Dominicis: “Siamo contrari all’ingresso dei privati”.

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La ricerca di soci da parte di Talete, trova contrario il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca De Dominicis: “Siamo contrari all’ingresso dei privati”. La notizia che il cda della società che gestisce il servizio idrico integrato in gran parte della provincia, Viterbo inclusa, ha iniziato a cercare manifestazioni di interesse, non ha lasciato indifferenti coloro che avevano votato sì per la gestione pubblica dell’acqua nel Referendum del 2011. “Siamo contrari all’ingresso dei privati – ha detto il consigliere De Dominicis a Radio Verde – Già siamo contrari che sia una Spa, per noi infatti la gestione deve essere pubblica e non solo la partecipazione alla società deve esserlo”.

Anche se l’invito è riservato a società a maggioranza pubblica, questo non basta a rassicurare chi ha contribuito a raccogliere le firme per un altro referendum, quello che avrebbe dovuto organizzare il Comune di Viterbo, ma che è saltato a causa della mancanza dei regolamenti attuativi e dell’incapacità dell’amministrazione di produrli per tempo. “Le firme per il Referendum – ha aggiunto – erano 3400 e volevano ribadire la volontà di avere una gestione pubblica e non è stato fatto perché l’amministrazione non ha fatto i regolamenti attuativi”.

La notizia non sorprende però il consigliere pentastellato. “Il sindaco Leonardo Michelini e il consigliere del Pd Francesco Serra – ancora De Dominicis – paventavano l’ingresso dei privati da tempo e vanno avanti con questo metodo nonostante la Talete sia in difficoltà e invece di ottimizzare il servizio, pensano a queste cose. Già oggi Talete distacca le utenze. Non oso pensare se arriva l’investitore privato cosa possa accadere. Dovremo rispondere a soci che nella loro natura cercheranno di fare reddito e i cittadini pagheranno con aumenti di tariffa e di bollette”.

Tutto ciò però potrebbe essere indirettamente travolto dall’arrivo di Virginia Raggi al Campidoglio a Roma. Già infatti è annunciato un terremoto in Acea. “Vediamo come si muoverà Roma verso Acea. Se Roma va contro la privatizzazione e verso una riorganizzazione della società, valuteremo e capiremo come muoverci”.

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