Da 10 a 0. I voti al Consiglio comunale, parte seconda: l’opposizione

Da 10 a 0. I voti al Consiglio comunale, parte seconda: l’opposizione

Homepage - Inizia l’anno, riprendono gli screzi, ma alla fine tutto sembra cambiare, ma per non cambiare. Ecco le nostre pagelle sul lavoro dei consiglieri di minoranza in questi 12 mesi, ma i voti sono più sui personaggi che sui fatti, che sono davvero pochi quelli realizzati dai consiglieri di maggioranza. Da 10 a 1.

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Le pagelle dell’opposizione. Inizia l’anno, riprendono gli screzi, ma alla fine tutto sembra cambiare, ma per non cambiare. Ecco le nostre pagelle sul lavoro dei consiglieri di minoranza in questi 12 mesi, ma i voti sono più sui personaggi che sui fatti, che sono davvero pochi quelli realizzati dai consiglieri di maggioranza. Da 10 a 1.

Voto 10 a Francesco Moltoni (Gal). Ha lottato non perdendo mai la dignità contro un centrosinistra determinato a farlo fuori. Ha avuto anche fortuna, ma alla fine l’ha spuntata lui. Almeno contro il Consiglio comunale.

Voto 9 a Chiara Frontini (Viterbo2020). Una delle menti più libere del Consiglio comunale. Giovane donna di destra che sfugge ai cliché. È stata protagonista in battaglie come quella per l’acqua pubblica che non sono proprio il marchio di fabbrica della destra. Se qualcuno aveva qualche dubbio, lo ha cancellato. Civica vera.

Voto 8 a Gianmaria Santucci (Fondazione) e Sergio Insogna (Gal). Il primo ha proseguito sulla scia del lavoro avviato a fine 2015: ha ripetuto L’isola che non c’è e si è imposto come interlocutore intermedio che parla sia con le associazioni che con i partiti. Sembra essere il candidato sindaco naturale per il centrodestra nel 2018. Non sarà così facile spuntarla, a lui il riconoscimento di un lavoro di lungo respiro. A Sergio Insogna, perché ha sostenuto fino allo stremo delle forze Francesco Moltoni in una battaglia di civiltà. Poi perché è il più simpatico del Consiglio, bisogna starci.

Voto 7 a Antonella Sberna (Forza Italia) e Gianluca Grancini (Fdi). A Sberna per la lunga battaglia e vicinanza alle famiglie delle Rsa. Non dieci perché spesso è assente, ma la capiamo. Ora serve un piccolo sostegno in più alle famiglie di Vita Autonoma. Voto 2 però ai suoi selfie in Consiglio comunale. A Grancini perché il suo impegno per la fontana a Sfera insieme a Melissa Mongiardo (Pd) ha il sapore del presente e della concretezza. Nell’ultimo periodo però si è un po’ spento.

Voto 6 a Luigi Buzzi (Fdi) perché visto l’andazzo, nonostante non fosse stata nulla di che, si rimpiange la sua gestione delle politiche culturali cittadine.

Voto 5 a De Dominicis (M5S), nonostante sia tra i grillini che ci piacciono. È tra i meno ideologi e più costruttivi, peccato per l’impantanamento sulla questione Moltoni. È quasi sufficiente, perché seppur studi tanto, potrebbe fare molto di più dal punto di vista comunicativo: al Movimento serve un leader, è l’uomo giusto?

Voto 4 a Elpidio Micci (Gruppo misto). Non molto incisivo, rimane defilato. Voto 4 perché la casella del nostro countdown era vuota.

Voto 3 a Claudio Ubertini e Giulio Marini (Forza Italia). Non sono più gli amici e leoni di una volta e pagano le lotte interne a Forza Italia (voto -1). In Consiglio però sono tra i più precisi (leggasi “rompipalle”, voto 7).

Voto 2 a Goffredo Taborri (CoRi). Innanzitutto perché il suo, Conservatori e Riformisti (really!), è il secondo partito più brutto del Consiglio comunale (il primo? Qui). Poi perché CoRi, dopo Oltre Le Mura e Ncd (oltre al passaggio nel gruppo misto) è già il terzo partito passato in rassegna durante questa consiliatura. Poi perché interviene sempre per ultimo: ha la sindrome del maestrino. Poco propositivo.

Voto 1 a Vittorio Galati (Gruppo misto). Di lui si ricordano solo un paio di interrogazioni. Sembra perennemente scazzato e poi, come per Micci, è ora di cambiare nome a questo gruppo.

Voto 0 a noi che abbiamo fatto male i conti e sono finiti i consiglieri. Ma in fondo è un gioco (o forse no?).

 

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