Coppie di fatto: era solo una bandierina?

Coppie di fatto: era solo una bandierina?

Politica - Registro per le coppie di fatto: era davvero una bandierina? Fatto sta che dopo 3 mesi dall’approvazione c’è ancora una grande confusione. E intanto Fioroni frena..

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Registro per le coppie di fatto: era davvero una bandierina? La definizione era stata coniata da parti della minoranza del Consiglio comunale di Viterbo all’indomani dell’approvazione del Regolamento delle Coppie di Fatto scatenando le ire della maggioranza che invece aveva respinto le accuse rimandandole al mittente. Fatto sta che ad oggi, dopo 3 mesi dall’approvazione del Regolamento, c’è ancora una grande confusione. Sia sulle modalità di iscrizione, sia su che cosa effettivamente il Regolamento, alla fine, regolamenti. Almeno è quello che sottolinea Emanuela Dei di Arci cultura lesbica Viterbo.

“Sono stata in comune questa mattina – ha scritto – e quando ho chiesto di diritti e doveri mi hanno detto di non saperne ancora nulla, perché è l’amministrazione che deve decidere”. Chi vuole iscriversi comunque può farlo, rimane allora il nodo politico. L’amministrazione Michelini riuscirà a definire con precisione questi benedetti diritti e doveri? Per rispondere facciamoci aiutare dall’attualità politica.

Allargando il quadro infatti si registra in questi giorni l’annuncio da parte di Renzi dell’intenzione di arrivare a legiferare sulle Civil Partnership. Un annuncio che non ha lasciato indifferenti gli esponenti ex-popolari più ingombranti. Tra questi, a esprimersi in maniera non proprio favorevole, c’è il viterbesissimo Giuseppe Fioroni, che se ha perso in parte quel grosso potere che aveva a livello nazionale, si è rifatto ampiamente a livello locale. Proprio Fioroni è intervenuto sul tema sulle pagine de Il Tempo ha dichiarato.

“Giuseppe Fioroni – scrive Daniele Di Mario – è cauto. «Uno Stato – obietta – che dimentica o rinvia i diritti della famiglia e i doveri verso di essa mettendone in discussione la dignità e la sopravvivenza non è uno Stato moderno, ma incivile che ha paura del proprio futuro». Del resto, osserva Fioroni, il dibattito sulle unioni civili mira a garantire tutele alle coppie di fatto. «La questione non va affrontata quindi né prima né dopo, ma insieme a quella della salvaguardia della famiglia».

E allora date queste premesse, riuscirà l’amministrazione Michelini a portare a casa un risultato concreto su questo tema e smentire le parole che furono dell’opposizione, ovvero quelle sul fatto che il regolamento fosse solo una “bandierina”?

 

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