Contro il “massacro” dei Comuni italiani, la marcia del sindaco Mastacchi verso Renzi passa da Vetralla

Contro il “massacro” dei Comuni italiani, la marcia del sindaco Mastacchi verso Renzi passa da Vetralla

Homepage - Il sindaco di Manzuno, in cammino verso Palazzo Chigi per parlare con Renzi degli insostenibili tagli imposti ai Comuni italiani, passa per Vetralla. Sandrino Aquilani gli consegna una lettera per il premier.

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Marco Mastacchi è un sindaco. Marco Mastacchi è il sindaco d’Italia simbolo. Simbolico il suo volto ma ancora di più i suoi piedi. Quei piedi che stanno mettendo in fila, passo dopo passo, la bellezza di 400 chilometri.
Da qualche giorno è nella Tuscia e oggi è passato per Vetralla, uno dei comuni più popolosi del Viterbese e non certo messo bene. Ha incontrato Sandrino Aquilani, sindaco etrusco, e il suo delegato alla Cultura Michele Vittori. Hanno anche camminato per un pezzetto insieme.

Il Comune di Mastacchi è Manzuno, provincia di Bologna. 6mila abitanti. E’ partito facendo rotta su Palazzo Chigi, una “marcia su Roma” da sindaco la sua. Simbolica, contro i tagli imposti dallo stato agli enti locali, da Monti in poi.

Per capire bene cosa sta combattendo questo primo cittadino occorre mettere sul tavolo i numeri. Agli enti locali sono stati applicati tagli per 17 miliardi su una spesa complessiva di oltre 50. Appena il 7% del bilancio dello Stato. “In pratica i fondi destinati ai comuni sono stati tagliati di un terzo, mentre la spesa pubblica è aumentata, come il debito pubblico”, ha spiegato il sindaco a Today prima di mettersi in cammino.

sindaco 2

Dal 2009 a oggi il Comune di Manzuno ha subito un milione e mezzo di tagli e ha due milioni di euro bloccati dalla legge di stabilità. E per il prossimo bilancio il piatto piange. “Il saldo negativo è di 180mila euro. L’anno scorso abbiamo risparmiato su tutto: dalla manutenzione del verde alle spese per i personale: quest’anno saremo costretti ad aumentare le tasse”, racconta il sindaco.

Che per le famiglie significherà pagare di più le rette per l’asilo nido, la mensa scolastica, insomma i servizi essenziali. E mentre i sindaci non hanno soldi per la benzina degli automezzi o la manutenzione dei beni comunali, siamo al paradosso che il debito pubblico continua a salire, evidentemente qualcuno che continua a spendere c’è, e non sono di certo i comuni.

Nel suo percorso Mastacchi sta incontrando i sindaci di altri 28 comuni, per raccogliere le loro testimonianzee consegnarle al Presidente del Consiglio.

Ad accompagnare il sindaco nella sua “marcia” c’è Alessandro Bellière, il podista divenuto celebre per aver attraversato lo stivale a piedi a ottant’anni. “Se Renzi ci vorrà ricevere bene, altrimenti avremo fatto solo un gesto di testimonianza. I sacrifici che i piccoli comuni italiani devono sopportare non hanno precedenti nella storia del nostro Paese. I cittadini lo devono sapere”, ha dichiarato questo il 3 marzo a Today.

“Abbiamo avuto uno scambio di vedute, peraltro coincidenti, e gli ho consegnato una lettera che scrissi al Presidente Renzi il 17 dicembre dell’anno 2014, rimasta senza risposta – racconta il collega vetrallese Aquilani dalla propria pagina facebook –. La battaglia di noi sindaci è ardua, mentre il Governo pensa a rifare le facciate le case crollano. Eppure l’Italia è bellissima, ricca di risorse umane, di un patrimonio fatto di storia, di monumenti, di genialità. Può essere tutto così mortificato? La voce dei sindaci è inascoltata, e ne abbiamo di cose da raccontare, di esperienza da mettere al servizio dello Stato, prima o poi qualcuno se ne accorgerà? Caro collega sindaco, una cosa abbiamo in comune …. noi non ci arrendiamo, il futuro delle nostre città, quello dei nostri figli, delle nuove generazioni non può essere lasciato al caso. Il buonsenso e la ragione prima o poi prevarranno. Auguri sindaco e grazie perché questo tuo sacrificio lo fai anche per noi”.

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