Continua la resistenza dei Comuni contro Talete spa

Continua la resistenza dei Comuni contro Talete spa

Homepage - Dopo che il Tar ha respinto il ricorso presentato da 18 Comuni della Tuscia, la lotta non si ferma. A mettere la parola fine dovrà essere il Consiglio di Stato

ADimensione Font+- Stampa

Quella che sembrava una battaglia giunta al capolinea si sta per trasformare nell’inizio di una lunga resistenza. Parliamo ancora una volta del caso Talete e del ricorso respinto dal Tar lo scorso 15 luglio, presentato da 18 Comuni della Tuscia contro una delibera regionale che li obbliga a cedere le strutture di gestione idrica alla società provinciale.

A mettere subito le cose in chiaro arriva il sindaco di Montalto di Castro, Sergio Caci, da sempre uno dei maggiori oppositori di Talete spa. Secondo la voce che si è diffusa negli ultimi giorni, infatti, i 18 Comuni che hanno presentato ricorso ora dovranno entrare immediatamente in Talete, ma Caci non la pensa allo stesso modo: “Non ci sarà alcun immediato ingresso in Talete da parte di nessuno dei 18 Comuni che hanno impugnato la diffida regionale. Già in queste ore molti sindaci mi hanno manifestato la volontà di proporre appello al Consiglio e il Comune di Montalto di Castro si farà certamente promotore di questa ulteriore battaglia. Dovrà essere il Consiglio di Stato a dire la parola fine sull’intera vicenda”.

“Già venerdì pomeriggio- prosegue Caci-  conoscevamo l’esito negativo del giudizio. Abbiamo però voluto attendere il fine settimana per leggere bene le motivazioni del Tar prima di rilasciare qualsiasi commento. Motivazioni che, se lette unitamente a quanto disposto dallo stesso Tribunale con le sentenze n. 4543/2016 e 5879/2016 su vicende analoghe alla nostra non ci convincono affatto. Anzi ci spingono a proporre appello”.

Il caso Talete, infatti, è stato discusso insieme ad altri due casi simili riguardanti situazioni nella provincia di Roma. Negli altri due casi, però, la terna di giudici chiamati a decidere sulle questioni ha espresso posizioni molto vicine a quelle portate avanti dai 18 Comuni della Tuscia. Per questo motivo i sindaci del viterbese si aspettavano una decisione diversa da parte del Tar, che fino a poco prima aveva espresso vicinanza con il loro pensiero.

“La sentenza che rigetta il nostro ricorso – spiega nel dettaglio Caci – è stata pubblicata venerdì 15 luglio, dopo circa tre mesi dalla prima (la n. 4543/2016) che aveva riconosciuto la correttezza delle nostre ragioni e dopo due mesi dalla seconda (la n. 5879/2016) che invece le rigettava. In questo caso, a detta dei giudici, l’obbligo dei Comuni interessati di affidare le infrastrutture idriche al gestore del servizio idrico integrato (nel caso di specie, Talete SpA) deriverebbe dalla stipula della convenzione di cooperazione che i Comuni ricorrenti hanno sottoscritto il 22 luglio del 1999″.

Sempre secondo i Giudici infatti “la revisione su base geografica dell’ambito territoriale non rappresenta un impedimento al conferimento delle reti, considerato che tale obbligo sussiste da quando il perimetro dell’Ambito Territoriale è stato individuato su base amministrativo-provinciale sicché, è irrilevante, ai fini dell’obiettivo della gestione unitaria del servizio, il criterio di delimitazione del territorio. In sostanza, l’obbligo dovrebbe  ritenersi sussistente sia se il territorio è delimitato geograficamente, sia se coincide con quello provinciale”.

“Né, sempre a detta dei Giudici, assumerebbe particolare rilievo neanche l’individuazione dell’Ente di governo di cui al Codice Ambiente, considerato che l’affidamento delle infrastrutture andrebbe effettuato nei confronti del gestore del servizio (Talete SpA) e non all’Ente gestore e, quindi, sarebbe irrilevante il fatto che questo sia un soggetto privo di personalità giuridica o meno”.

Inizia quindi oggi la lunga resistenza dei 18 Comuni viterbesi contro Talete, una battaglia che a quanto pare si concluderà solamente con la decisione finale del Consiglio di Stato, al quale i primi cittadini vogliono appellarsi per vedere riconosciute le loro motivazioni. 

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune