Contardo e Mancinelli (Lega): “Aboliremo la legge sulla Buona Scuola”

Contardo e Mancinelli (Lega): “Aboliremo la legge sulla Buona Scuola”

Elezioni 2018 - "Una delle priorità della Lega e di Matteo Salvini è la cancellazione della riforma Renzi-Giannini, la cosiddetta “Buona scuola”, come previsto nel nostro programma elettorale".

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“Una delle priorità della Lega e di Matteo Salvini è la cancellazione della riforma Renzi-Giannini, la cosiddetta “Buona scuola”, come previsto nel nostro programma elettorale. Il meccanismo è da rivedere in maniera radicale. Oltre ai commi che interpretano direttive europee a danno di chi opera nella scuola, non riteniamo pensabile parlare di abolizione di fatto della bocciatura, temiamo si tratti dell’ennesima spallata al merito nella scuola pubblica, che toglie altro valore a titoli già poco considerati”. Così Enrico Maria Contardo e Tiziana Mancinelli, candidati con Lega Salvini Premier alla Camera dei Deputati Collegio Viterbo-Rieti- Civitavecchia.

“Sulla scuola – continuano i candidati – il Governo della sinistra ha bluffato: a posto degli investimenti annunciati è stata fatta una sorta di partita di giro, con la riforma della “Buona Scuola” sono state solamente approvate delle norme che hanno danneggiato i docenti e il personale.

I problemi che affliggono l’istruzione pubblica sono molteplici, noi della Lega ci impegniamo a smontare la Legge 107/15, e a trovare, una volta al Governo, delle soluzioni per dare una collocazione stabile ai tanti precari, ad iniziare dai maestri con diploma magistrale, che dopo anni di supplenze si ritrovano con poche prospettive.

Quello che serve è un nuovo reclutamento, su base regionale, utile a salvaguardare quella continuità didattica da tutti invocata ma di fatto difficile da realizzare. I miliardi che il Governo millanta di aver assegnato alla scuola non esistono. Sono evidenti le difficoltà in cui si dibattono gli istituti. La conferma di tutto ciò la troviamo nel Documento di economia e finanza del Governo secondo il quale la spesa per l’istruzione, che nel 2010 rappresentava il 3,9% del Pil, è calata al 3,6% e lo stesso Governo Pd prevede che scenda addirittura al 3,5% nel 2020 e al 3,4% nel 2025. Sono solo stati spostati i fondi da un capitolo di spesa a un altro, a seconda delle necessità propagandistiche di Renzi prima e Gentiloni poi.

La Lega si impegna a invertire tale tendenza, affinché le risorse in più per la scuola diventino reali. Il centrodestra vincerà le elezioni del 4 marzo e sarà la rivoluzione del buonsenso, puntando soprattutto sulla qualità del corpo docente, che è data dai titoli ma anche dall’esperienza, ad esempio un comma della “Buona scuola” prevede che dopo 36 mesi da precario, se non vieni assunto a tempo indeterminato, lo Stato ti lasci a casa disperdendo il bagaglio di esperienza che hai maturato. Nel nostro programma c’è l’impegno a sostituire tale comma, ribaltando l’interpretazione data dal Pd a una direttiva europea.

Cosa che restituirà un po’ di tranquillità alle “maestre” e a decine di migliaia di altri precari. Serviranno poi correttivi alla disomogeneità di valutazione sul territorio e il superamento dei trasferimenti più o meno forzosi di insegnanti da una parte all’altra della Penisola.

Per quanto riguarda il reclutamento dopo una fase transitoria per risolvere le criticità nate in questi anni, affronteremo la questione col reclutamento degli insegnanti su base regionale. Il “domicilio professionale” consentirà di scegliere in totale libertà la regione dove proporsi, per poi confrontarsi con gli altri candidati a pari condizioni, innescando un meccanismo virtuoso ispirato ai principi del federalismo.

Il maggior radicamento dei docenti favorirà tra l’altro quella continuità didattica, la cui mancanza è spesso all’origine
dell’insuccesso degli studenti e che, in particolare, va assolutamente garantita ai ragazzi con difficoltà.  Ci sono poi ci sono molti vincitori di concorso mai assunti c’è l’ impegno di Matteo Salvini, una volta al governo, a garantire il rispetto della legge che stabilisce il diritto all’immissione in ruolo di tutti i vincitori di concorso, dopo il pasticcio della selezione legata alla “Buona Scuola”, un’operazione maldestra che ha assegnato posti a fantasia essendo stati indicati prima della mobilità straordinaria.

Vanno inoltre implementate le stabilizzazioni, non solo per favorire la continuità didattica, ma anche perché dietro ogni insegnante c’è una famiglia che per crescere figli ha bisogno di sicurezze”.

 

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