Consiglieri passacarte e regolamenti cartastraccia: ecco come viene scavalcato il Consiglio

Consiglieri passacarte e regolamenti cartastraccia: ecco come viene scavalcato il Consiglio

Editoriali - Dopo la conferma dello stanziamento di quasi tutto l'incasso dell'imposta di soggiorno (circa 140mila euro) il Consiglio assomiglia sempre più ad un organo passacarte, senza capacità di incidere sui processi decisionali del Comune.

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Prima quello sui contributi per iniziative culturali, poi quello sull’imposta di soggiorno: l’amministrazione Michelini gioca con i propri consiglieri, che non battono ciglio. Dopo la conferma dello stanziamento di quasi tutto l’incasso dell’imposta di soggiorno (circa 140mila euro) il Consiglio assomiglia sempre più ad un organo passacarte, senza capacità di incidere sui processi decisionali del Comune.

Secondo quanto si apprende Michelini & co. avrebbero deciso di utilizzare gran parte delle somme raccolte dagli operatori turistici del territorio per finanziare cinque iniziative a carattere ricorrente con le quali il Comune di Viterbo ha firmato una convenzione. E lo ha fatto contravvenendo ad una serie di accordi e paletti che si era messa per rispondere alla volontà del Consiglio comunale.

Il primo paletto scavalcato è il Regolamento per i contributi. Doveva garantire l’accesso alle risorse per attività culturali per il 75% attraverso un bando. Di fatto l’assessore Delli Iaconi ha deciso di cambiare strategia, di scegliere alcune iniziative e di finanziarle tramite una convenzione. Strategemma che lascia a 0€ il capitolo destinato ai contributi. E dunque a 0 gli euro da investire tramite bando.

Il secondo paletto scavalcato è il Regolamento dell’Imposta di soggiorno. Il Regolamento prevede all’articolo 4 che i soldi derivanti dall’imposta siano utilizzati per misure “per il turismo e a sostegno delle strutture ricettive, per interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”. Invece finiscono per iniziative culturali, non è proprio la stessa cosa.

Il terzo paletto è ancora il Regolamento dell’Imposta di soggiorno. Secondo lo stesso articolo 4 “a partire dal Bilancio 2015, la destinazione del gettito dell’imposta è definita mediante apposita deliberazione del Consiglio Comunale”. Accordo preso, rassicurazione dell’amministrazione ai consiglieri fatta, regolamento votato e poi ignorato. I soldi sono stato infatti impegnati tramite una deliberazione di Giunta. La delibera dovrà essere comunicata in Consiglio, ma l’esito della discussione pare scontato.

In questo modo l’amministrazione ha scavalcato l’organo di rappresentanza dei cittadini, il Consiglio comunale, troppo preso a litigare per accorgersi di non contare più quasi nulla. Certo ancora la discussione sull’Imposta di soggiorno non è ancora iniziata in Consiglio, ma gli atti di questi giorni a tutto fanno pensare tranne che a un cambio di rotta.

 

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