Congresso Pd, Egidi: “Rappresento la sinistra riformista che sceglie l’unica leadership vincente”

Congresso Pd, Egidi: “Rappresento la sinistra riformista che sceglie l’unica leadership vincente”

Homepage - Si naviga verso il 30 aprile, giorno del voto per il congresso del Partito Democratico. I rappresentanti, 4 per lista a sostegno delle singole mozioni, sono stati scelti. Abbiamo incontrato il segretario Andrea Egidi, per fare il punto della situazione.

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Si naviga verso il 30 aprile, giorno del voto per il congresso del Partito Democratico. I rappresentanti, 4 per lista a sostegno delle singole mozioni, sono stati scelti. A sostegno di Matteo Renzi il vicesindaco di Viterbo Luisa Ciambella (capilista) e il segretario provinciale Andrea Egidi. Subito dietro Candida Conti e Pietro Marini. Sicura l’elezione dei primi due, possibile che scatti anche il terzo. La lista a favore di Andrea Orlando vede come capolista il consigliere regionale Enrico Panunzi, seconda l’assessore alle Politiche Sociali di Viterbo Alessandra Troncarelli, seguono Alessio Alessandrini e Paola Grassi.

Abbiamo incontrato il segretario Andrea Egidi, per fare il punto della situazione. 

 

Congresso Pd, Egidi secondo nella lista per Renzi. Il segretario ci sta mettendo la faccia pesantemente, come vive tutto questo?

“Vivo il congresso convinto che le ragioni della sinistra riformista debbano dare un contributo chiaro in termini di cultura politica e impianto programmatico a sostegno dell’unica leadership in grado di farci vincere, che è rappresentata da Renzi. 

Per quel che riguarda la mia candidatura è tutto molto più semplice di quanto si possa immaginare. Nei giorni scorsi si è valutata l’ipotesi, con chi mi ha accompagnato nel lavoro di questi anni in segreteria e sul territorio, di far vivere questa nostra esperienza anche nella lista. Così è stato, nulla di più chiaro rispetto all’idea che serviva continuare una battaglia e far sentire tutti protagonisti”.

Per compilare la lista dei quattro è stata fatta nottata, perché tutta questa tensione?

“A me risulta che alle 21, come da termini stabiliti, fosse chiuso tutto. E comunque è naturale che in questi momenti ci siano difficoltà nel comporre un quadro unitario”.

Due scuole di pensiero: 1) chi dice che la lotta è stata forte perché i nomi in lista lo saranno anche per il Parlamento; 2) chi dice che è tutto “fanatismo”. Quanto si è dato da fare Egidi per quel posto in lista?

“Follie, tutte follie che non ci fanno stare vicino ai cittadini. Se qualcuno immagina teorie di questa natura è fuori dal mondo.

Io non mi batto per un posto, non rientra nel mio modo di intendere la direzione politica. Lo ripeto, abbiamo ragionato, ne ho parlato a lungo anche con il presidente nazionale del Pd e mi sono messo a disposizione ma l’ho fatto convinto della mia funzione, non correntizia, ma legata in modo indissolubile al territorio, alla federazione e a chi mi sta aiutando da anni”.

Tra i renziani diverse correnti, i renziani della prima ora (leggi Francesco Serra) però sono stati tagliati fuori dalla lista. Non è un controsenso?

“Su questo posso solo dire che la logica delle componenti ha rotto un equilibrio complessivo su cui, mi risulta, il tavolo regionale stava lavorando. Considero un errore non avere in lista riferimenti diretti di quei mondi ma a un certo punto questa discussione è salita di livello e si è chiusa a quel livello, cioè nazionale. Non era più nelle mani del territorio”.

C’è chi dice che Palazzo dei Priori è stato bloccato nell’approvazione del bilancio dal congresso del Pd. E’ normale?

“Non so di cosa parlate, io del resto è notorio che sto in via Polidori, non a Palazzo dei Priori. Faccio un altro mestiere”.

 

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