Comunali, Marini: “A Viterbo serve una classe politica che marci insieme agli imprenditori”

Comunali, Marini: “A Viterbo serve una classe politica che marci insieme agli imprenditori”

Homepage - Il clima politico inizia a riscaldarsi e lo scenario è quantomai complicato. Nella confusione Giulio Marini, ex sindaco e oggi all'opposizione di Leonardo Michelini, indica la rotta: "Una città dove politica e imprenditori sappiano lavorare insieme per lo sviluppo".

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Il clima politico inizia a riscaldarsi e lo scenario è quantomai complicato. Nella confusione Giulio Marini, ex sindaco e oggi all’opposizione di Leonardo Michelini, indica la rotta: “Una città dove politica e imprenditori sappiano lavorare insieme per lo sviluppo”. 

 

Faccia il politico, che serve al Comune di Viterbo?

“Servono coraggio e una forte capacità imprenditoriale. Non del sindaco, degli imprenditori proprio. L’amministrazione e gli imprenditori devono marciare in sintonia per rilanciare a Viterbo. In questi quattro anni non è accaduto”.

Neanche prima però?

“Beh io ho cercato di lanciare questo schema. Non sono stato molto fortunato a lavorare con lo scoppio della crisi. Il messaggio che lancio alla politica locale è trovare la sintesi con gli imprenditori per rilanciare la città”.

Che caratteristiche deve avere il futuro sindaco?

“Deve saper fare l’amministratore”.

Concetto largo però …

“Michelini non aveva esperienza da amministratore e il risultato si è visto”.

Quindi serve solo esperienza?
“E’ importante, perché amministrare un Comune di 60mila persone non è una passeggiata. Non ci illudiamo”.

Nel 94 Marini, Meroi e gli altri erano inesperti, ma un po’ di rinnovamento l’avete portato. No?

“Sì è vero, eravamo neofiti ma c’era entusiasmo. C’erano anche i soldi perché eravamo in un’epoca economica diversa. Poi il sindaco Meroi aveva messo intorno a lui una miscela di voglia di partecipare. Aveva poi scelto tutta gente esperta delle cose che faceva. Non erano assessori presi a caso. Meroi scelse in maniera attenta e così è riuscito a portare avanti il suo progetto. Poi ha ceduto il posto a Gabbianelli”.

Viva Viterbo ha aperto al “fronte del rinnovamento”. Ma ce l’ha con voi del centrodestra e punta alle primarie?

“Non lo so, il quadro è molto complicato. Abbiamo davanti le politiche, bisognerà fare le liste nei giorni di Ferragosto. Tra il cocomero e il melone. Poi ci saranno le regionali. Abbiamo davanti un anno di campagna elettorale, la più difficile della storia moderna. E’ dura resistere. Sulle primarie vedremo cosa accadrà. Il sistema elettorale sta cambiando, per non dare responsabilità all’uno e all’altro delle scelte anche dolorose che probabilmente dovranno essere fatte”.

Stiamo diventando una colonia?

“Il Salva Italia creato ad hoc da Monti è stata la conferma del colonialismo europeo”.

Governi del presidente e rispetto categorico degli imperativi di Bruxelles, ci aspetta questo?

“L’unico colpo di coda importante l’ha dato il referendum del 4 dicembre. Il popolo italiano ha deciso una cosa e ha fermato delle scelte che venivano fatte cadere dall’alto sui cittadini italiani. Lì c’è stato un bel segno di riscossa, di bloccare l’invasione finanziaria europea. Ora vediamo cosa accadrà”.

Torniamo alle cose locali, come accogliete il messaggio Barelli? Li accogliereste nelle primarie?

“Sarei cauto nelle scelte. Saremo influenzati da quello che accadrà a livello nazionale e regionale. Il Comune di Viterbo è entrato in un sistema che lo porta a rinnovarsi alla fine delle tornate elettorali. Si beccherà gli effetti dei risultati precedenti. I cittadini guarderanno anche al colore vittorioso a livello nazionale e regionale”.

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