Aliante della Tuscia – Civita di Bagnoregio esoterica

Aliante della Tuscia – Civita di Bagnoregio esoterica

Homepage - Aliante della Tuscia ci porta questa settimana a rivedere Civita di Bagnoregio da un'altra prospettiva. Quella della sue cinque porte, di cui oggi ne rimane solo una, e del significato esoterico di questo numero.

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Questa settimana La Fune grazie alla collaborazione con Aliante della Tuscia vi racconta il territorio da una prospettiva particolare e diversa. 

 

Tanto si sta parlando, in questi giorni, della cara Bagnoregio. Con gli oltre 17mila turisti paganti nel week-end pasquale si è attestata come la maggiore meta turistica della Tuscia. Fondata dagli Etruschi, 2500 anni fa, la cittadina si situava strategicamente tra il Tevere, maggiore flusso di navigazione per i commerci nell’Italia centrale e il lago di Bolsena.

Originariamente vi erano cinque porte d’accesso, mentre oggi ne resta una sola: la porta di Santa Maria, nota anche come Porta della Cava. Gli Etruschi furono i primi a confrontarsi con i problemi dovuti all’erosione e agli smottamenti causati dai frequenti terremoti e dopo di loro l’arduo compito toccherà ai Romani. Come più volte ribadito gli antichi abitanti della Tuscia erano abili costruttori e misero in atto delle opere di vera e propria ingegneria idraulica per arginare le acque del fiume e lasciar defluire meglio l’acqua piovana. Queste opere saranno riprese e migliorate successivamente dai Romani.

Il rivestimento architettonico è medievale e rinascimentale, ma in tali epoche non si seppe dare una svolta a quelle opere di canalizzazione per la gestione delle frane e queste causarono il progressivo collasso della Civita. Franando parte dell’antica cittadina andarono perdute numerose tombe a camera scavate alla base della rupe dagli Etruschi, i quali fecero lì una necropoli. Tra le opere etrusche rimane il “Bucaione”, un tunnel che collegava l’accesso della città alla valle dei Calanchi.

Oltre ad apprezzare la memoria storica del luogo, per il legame che rappresenta con le nostre origini, urge una riflessione alquanto fantasiosa ma dovuta.

Le cinque porte che vi erano state originariamente costruite come accesso alla Civita, potrebbero essere legate alla numerologia esoterica che è stata attribuita ai Sumeri, agli Egizi e anche agli Etruschi. Il numero cinque non può essere casuale, esso rappresenta l’evoluzione verticale, il legame tra l’uomo e gli elementi.

L’essere umano è l’anello di congiunzione tra cielo e terra e l’esoterismo legato al numero cinque rappresenterebbe questo rapporto indissolubile tra terra, cielo e umanità. Platone sostenne che “la civiltà di Atlantide serbava seco il segreto dei numeri e questo mistero sprofondò negli abissi con il leggendario popolo”.

A noi piace credere vi sia qualcosa di vero nella leggenda che vede gli Etruschi eredi del mitico popolo dalle straordinarie abilità tecnico-cognitive e dalle arcane conoscenze alchemiche ed esoteriche. A noi piace credere che la straordinaria civiltà di Atlantide abbia conservato l’immensità della sua grandezza nelle profondità del lago sacro di Bolsena; che divenne il centro morale religioso e politico di tutta l’Etruria, ove si riunivano i re sacerdoti Lucumoni.

A quella Bolsena Bagnoregio era collegata da un’antichissima via sulle sponde del fiume Tevere e le cinque porte, potrebbero rappresentare il legame tra vita terrena e aldilà tanto caro alla cultura etrusca. L’immagine di una nicchia di civiltà che sprofonda collassando su se stessa sancisce il lirismo di tale concetto. Tanto cara Civita di Bagnoregio fu agli Dei che, forse e speriamo il più tardi possibile, dovrà tornare alla Grande Madre Terra venerata dagli Etruschi per omaggiarla con il suo splendore.

Foto Fisioterapy Center

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