Museo Civico, Michelini avrebbe perso l’occasione di far arrivare fondi. Altro attacco di Viva Viterbo

Museo Civico, Michelini avrebbe perso l’occasione di far arrivare fondi. Altro attacco di Viva Viterbo

Homepage - Secondo il resoconto inviato alla stampa da Giacomo Barelli sarebbe bastato indicare due coordinatori interni che avevano le necessarie competenze e senza spese ulteriori per le casse comunali per salvare i finanziamenti 2017.

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Fondi persi per il Civico, Barelli: “Michelini ha lasciato la domanda sul tavolo e non l’ha inviata”. “Non solo non sono stati stanziati fondi in bilancio per il museo al cui interno ci sono opere inestimabili letteralmente appoggiate al muro – scrive Giacomo Barelli – ma si è addirittura persa l’occasione di rientrare nella organizzazione museale regionale in modo da attingere ai finanziamenti della Legge Regionale 42 e a ogni altra possibilità di risorse dalla Regione Lazio.
E sì – aggiunge – perché nonostante vi fossero tutte le capacità e le competenze attraverso risorse interne, dunque a costo zero, per rientrare nel circuito museale regionale e attrarre i finanziamenti, la domanda è rimasta sul tavolo del Sindaco che ha fatto spirare l’ultimo termine (28 aprile) senza inviarla”.

Secondo il resoconto inviato alla stampa da Giacomo Barelli sarebbe bastato indicare due coordinatori interni che avevano le necessarie competenze e senza spese ulteriori per le casse comunali per salvare i finanziamenti 2017. Viva Viterbo stigmatizza e precisa che gli uffici avevano preparato gli uffici già tutti gli atti pronti da firmare e inviare. “Così non è stato, il Sindaco non ha firmato né inviato gli atti. Il Museo civico dunque è escluso per il 2017 dalla possibilità di avere finanziamenti regionali”.

Viva Viterbo si chiede il perché di questo immobilismo e punta il dito anche sulla ricerca del nuovo direttore poiché il Museo è senza direttore da febbraio quando è andato in pensione il vecchio. “Pur in presenza di competenze all’interno dell’ente – sottolinea Viva Viterbo – si è orientati a guardare invece fuori. Gli appetiti ovviamente sono molti non sappiamo se il nuovo direttore sia un ‘sacro o profano’, ma il nome che si fa nelle segrete stanze è di forte caratterizzazione e appartenenza. Ci auguriamo che almeno possa essere scelto attraverso un bando pubblico nel quale si confrontino i migliori curriculum, per un museo che ha al suo interno capolavori come Pietà di Sebastiano del piombo”.

Viva Viterbo non fa però il nome.

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