Cittadinanza benemerita ai Facchini, Barelli: “Assurdo che la politica voglia discuterne a porte chiuse”

Cittadinanza benemerita ai Facchini, Barelli: “Assurdo che la politica voglia discuterne a porte chiuse”

Homepage - Discutere del conferimento o meno della cittadinanza benemerita ai Facchini di Santa Rosa è davvero "una bojata pazzesca". Eppure l'amministrazione Michelini intende farlo, affrontare l'argomento in commissione, e per giunta a "porte chiuse".

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Discutere del conferimento o meno della cittadinanza benemerita ai Facchini di Santa Rosa è davvero “una bojata pazzesca”. Eppure l’amministrazione Michelini intende farlo, affrontare l’argomento in commissione, e per giunta a “porte chiuse”.

Giacomo Barelli, portavoce di Viva Viterbo non ci sta e attacca. Sceglie di farlo con una nota molto dura, dove snocciola l’assurdità della cosa. “Perché i Facchini sono patrimonio della città e c’è poco da stare a discutere”, taglia corto.

Il suo ragionamento complessivo suona così: “La cittadinanza benemerita ai Facchini del Sodalizio è diventata una vergognosa questione politica. Premetto di essere d’accordo e di averla sempre sostenuta ma discutere addirittura “a porte a chiuse” della cittadinanza benemerita ai Facchini è una cosa a dir poco vergognosa.

Una benemerenza o si dà o non si dà, riconoscendo il valore delle persone a cui si conferisce e non ha certo bisogno di una becera discussione politica.

E’ una cosa che si fa con il cuore perché si sente il desiderio e la volontà di riconoscerla non certo il frutto di un calcolo politico, altrimenti meglio non riceverla. Il Comune di Viterbo avrebbe dovuto fare questa cosa in un attimo, non certo trasformarla in una volgare diatriba amministrativa da portare in una inutile commissione e per giunta a porte chiuse, dopo non essere riuscito ad approvarla in consiglio per ben due volte.

A Viterbo è la storia che ha consacrato i facchini benemeriti per quello che hanno fatto da sempre per la città per il trasporto e per la nostra S.Rosa e che fa si che sia un onore a cui ogni ragazzo viterbese aspira servire la nostra Santa entrando a far parte del Sodalizio.

Nei secoli ai cavalieri di S.Rosa hanno reso omaggio tantissime autorità nazionali e internazionali, Papi e Santi e da ultimi gli stati del mondo intero con il riconoscimento UNESCO, all’unanimità. Non credo che i Viterbesi e gli stessi Facchini del Sodalizio abbiano necessità di attendere una burocratica concessione di benemerenza da parte di un organo pro tempore come il Consiglio Comunale che è riuscito a litigare anche su questo trasformando una cosa sacrosanta, scontata direi, in un umiliante dibattito, per la città, non certo per gli uomini del Sodalizio.

Non mi interessa cosa faranno in Comune, hanno già fatto troppo e male a mio avviso, e credo se ne faranno tutti una ragione qualsiasi sia l’esito di quella che ormai è una messa in scena.

Agli amici facchini del Sodalizio mi piace dedicare la frase del grande scrittore irlandese James Joyce che dice: “Mentre tu hai una cosa può esserti tolta. Ma quando tu dai, ecco, l’hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre”.

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