Ciorba: “Il Volontariato è un modello che auspico verrà ripreso anche per la Cultura”
Homepage - Festival del Volontariato, la dodicesima edizione ha segnato la riconferma di un mondo della città di Viterbo capace di organizzarsi e ottenere risultati. 20Mila persone hanno voluto assistere a una settimana di festa e in più di ottocento hanno scelto di mangiare in piazza del Comune sabato sera per la grande cena del Volontariato.
Festival del Volontariato, la dodicesima edizione ha segnato la riconferma di un mondo della città di Viterbo capace di organizzarsi e ottenere risultati. 20Mila persone hanno voluto assistere a una settimana di festa e in più di ottocento hanno scelto di mangiare in piazza del Comune sabato sera per la grande cena del Volontariato. Entusiasta il presidente della consulta Marco Ciorba.
Il Volontariato è un mondo che funziona, qual è il segreto?
“La forza sta tutta in un modello dal basso, che fa della partecipazione e del dialogo le sue caratteristiche principali. Questa dodicesima edizione del Festival ha visto il coinvolgimento e la partecipazione attiva di ben centocinquanta associazioni viterbesi. Un momento di festa per tante realtà che lavorano tutto l’anno e hanno stabilito un dialogo costante durante l’anno. Questo stare insieme ci ha permesso di raggiungere risultati importanti, come la finale per il titolo di capitale europea del Volontariato”.
A Lisbona siamo andati vicino alla realizzazione di un grande sogno?
“L’abbiamo realizzato. La piccola Viterbo era lì al fianco di città come Londra. Una sorta di Davide contro Golia e già essere stati chiamati alla finale a rappresentare l’Italia è stato un risultato enorme. Ricordiamo che ha partecipato alla competizione anche Roma”.
La cosa migliore di questa dodicesima edizione del festival?
“La decisione di svolgere tutto a Palazzo dei Priori, la casa di tutti i cittadini. Altra intuizione felice l’apertura della Cappella dei Priori. Un luogo bellissimo e poco conosciuto, che ha ospitato una serie di convegni”.
Tanti incontri e l’annuncio anche di progetti d’avanguardia. Uno su tutti ha a che fare con l’archeologia tattile, ci racconti qualcosa.
“Da Viterbo parte questo progetto su cui stanno lavorando l’Associazione Archeologi e l’Associazione Ciechi. Attraverso stampanti in 3d saranno realizzate delle copie di vasi etruschi, questo apre una nuova frontiera dell’archeologia per i non vedenti. Farà parlare molto di sé in tutta Italia”.
E’ saltato agli occhi che consiglieri di maggioranza e opposizione si sono ritrovati insieme al tavolo del Volontariato, come è possibile?
“E’ naturale che sia così, parliamo di un patrimonio di tutti. Occorre tenere fuori la politica ed essere uniti su certi temi”.
Il Volontariato è riuscito a darsi un modello che dà risultati, perché non si riesce a replicare il tutto anche sul fronte della cultura?
“E’ mia convinzione che sarebbe opportuno fare lo stesso anche per il settore cultura. Occorre mettere insieme le associazioni e gli operatori culturali, arriverà il momento”.
- In centinaia in piazza del Comune per la cena del Volontariato