Ciminiere\ Diario di residenza_terza traccia

Ciminiere\ Diario di residenza_terza traccia

Homepage - Ecco il terzo capitolo del diario di poche pagine scritto dal curatore di Cantieri d'Arte Marco Trulli che racconta il lavoro che sta svolgendo insieme all'artista Cosimo Veneziano

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Nell’ambito di Ciminiere, progetto sull’immaginario del lavoro a Civita Castellana, ospitiamo il terzo capitolo del diario di poche pagine scritto dal curatore di Cantieri d’Arte Marco Trulli (qui la prima traccia, qui la seconda) che racconta il lavoro che sta svolgendo insieme all’artista Cosimo Veneziano (noi ne abbiamo parlato qui e qui). In questi giorni si sta concludendo la fase laboratoriale presso il Liceo Midossi a cura di Laboratorio Urbano Quotidiano e la residenza dell’artista Cosimo Veneziano. Sabato ci sarà la mostra di fine residenza presso Artceram.

 

Diario di residenza_terza traccia \ di Marco Trulli

 

La realtà, la nostalgia, il gesto

L’obiettivo è quello di produrre un punto di vista obliquo sulla realtà.

Una proiezione di quel che abbiamo compreso del territorio, dei suoi traumi e del suo destino legato a doppio filo con la ceramica.

Il tempo della residenza è relativo, è un tempo accelerato, che si consuma con incontri, sopralluoghi, riflessioni infinite. Quando l’iniziale diffidenza delle persone si scioglie il tempo è già finito.

È un intervento a gamba tesa sulla tradizione, in effetti. Un punto interrogativo infilato in mezzo ad una quotidianità di forni da riempire, ordini da evadere, sanitari da smaltare. Una domanda nuova, fatta con altre parole, al paesaggio che ci troviamo di fronte.

Ci sono gradi di relazione che maturano dentro la ricerca.

Abbiamo incontrato alcune persone, seguito laboratori con gli studenti, lavorato con artigiani ed aziende. Inevitabilmente il lavoro segue le traiettorie casuali degli incontri, della disponibilità, degli orari, delle cotture giuste o sbagliate.

Il lavoro è un continuo trasferimento di piani differenti, è la costruzione di un paesaggio simbolico attraverso la giustapposizione di elementi di realtà differenti. È una cucitura di reale ed inventato, di oggetto ed architettura.

Costruiamo un paesaggio di figurazioni che si compone delle singole decorazioni del repertorio stilistico degli artigiani del territorio. È un misto di paesaggi e stereotipi delle decorazioni di diverse epoche. È il paesaggio ricorrente dell’artigianato locale che scegliamo come rappresentazione.

L’arbitrarietà stilistica dell’artigianato locale, che non poggia su un canone definito, compone un insieme eclettico di figure. Un terzo paesaggio dell’invenzione.

I disegni, trasferiti e realizzati con il carbone, ricordo del fuoco, sono disposti secondo una gradazione di relazione con le persone, a seconda dell’intensità e del tempo della collaborazione tra artista e artigiano. Il trasferimento comporta una riduzione, una trasformazione arbitraria dell’immagine dovuta al gesto.

I progetti che si occupano di arte e spazio pubblico hanno spesso un retrogusto di nostalgia, è inutile negarlo. Si nutrono di una fascinazione verso la perdita, verso la memoria dell’abbandono che li proietta all’indietro.

Non ci affezioniamo alla scomparsa e rimettiamo in vita il gesto quotidiano della decorazione seriale, della creatività e della tecnica degli artigiani e delle decoratrici virtuose.
Sparisce l’immagine e rimane il gesto.

Il discorso si sviluppa attraverso uno sviluppo graduale, mediante gradazioni. Sono i gradi che, da una parte consolidano l’argilla e la trasformano, e dall’altra misurano le relazioni che si consolidano durante la residenza e gli incontri.

Offriamo un punto di vista, un’angolazione. L’imprevisto ha voluto che le ciminiere alle quali ci siamo ispirati, siano il fondale dell’installazione, lo spicchio di realtà nel quale il lavoro si innesta.
Un lungo cannocchiale di ceramica che proietta lo sguardo sul presente.

 

Una bozza dell’opera

Ciminiere-3

 

Il progetto Ciminiere è realizzato con il sostegno della Regione Lazio e il patrocinio del Comune di Civita Castellana nell’ambito dell’Officina Culturale Distretto Creativo, ideato da Cantieri d’Arte e Associazione Culturale Percorsi (Circolo ARCI), in collaborazione con Laboratorio Urbano Quotidiano, Museo della Ceramica Marcantoni e SIAT Servizi e con le Fabbriche Artceram, Flaminia. Cantieri d’Arte è realizzato nell’ambito del programma di azioni di arte pubblica La Ville Ouverte e del network BJCEM – Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo.

 

 

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