Cervo annuncia la costituzione dell’Unione Teatrale Viterbese: “Il nostro know how a disposizione della città”

Cervo annuncia la costituzione dell’Unione Teatrale Viterbese: “Il nostro know how a disposizione della città”

Primo Piano - Riapertura Teatro Unione; "E’ noto che siamo nell’imminenza della riapertura del Teatro Unione. Vorrei riunione intorno a un progetto tutte le realtà con specifica competenza teatrale e vorrei fare un’Unione Teatrale Viterbese che si relazioni con l’amministrazione sul teatro", così il drammaturgo Gian Maria Cervo.

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“È noto che siamo nell’imminenza della riapertura del Teatro Unione. Vorrei riunione intorno a un progetto tutte le realtà con specifica competenza teatrale e vorrei fare un’Unione Teatrale Viterbese che si relazioni con l’amministrazione sul teatro”, così il drammaturgo Gian Maria Cervo.

Il direttore artistico di Quartieri dell’Arte coglie l’occasione del bilancio sull’edizione 2015 del festival per aprire una nuova strada sul fronte teatrale nel capoluogo della Tuscia, dove nei prossimi mesi dovrà essere affrontato lo spinoso nodo di progettare la gestione dell’Unione.

“Siamo una realtà con visibilità internazionale – dice Cervo a proposito di QdA – e portiamo nel mondo il nome di Viterbo. Tutti sanno che i nostri spettacoli sono oggetto di attenzione per la stampa nazionale: Repubblica, Corriere della Sera, Sole24Ore. Ci sono autori che in altre parti del mondo stanno scrivendo saggi su questa edizione del festival. E’ molto importante che queste opportunità non restino un fatto isolato ma sappiamo informare una città d’arte e di cultura come aspira a essere Viterbo. Una città d’arte e cultura non è un semplice cartellone teatrale, è una città che produce.

Vorrei che dentro a questa Unione Teatrale Viterbese ci fossero per esempio i soggetti teatrali che operano sul territorio. Occorre mettersi in rete e aprire agli aspetti di innovazione tecnologica, lavorare sul digitale al teatro. Ci sono eccellenze in città che possono essere coinvolte in questo progetto. Ci sono persone che già si sono messe a disposizione ed è importante tenere un profilo inclusivo”.

 

Il bilancio sull’edizione 2015 del festival

Il tutto esaurito a tutti gli spettacoli del festival 2015, un incremento dell’88 per cento del pubblico pagante, migliaia di persone che hanno potuto fruire di istallazioni ed eventi nelle piazze viterbesi grazie al maxi appuntamento di Corpus 1462. Quartieri dell’Arte traccia così il bilancio sull’edizione numero diciannove di uno dei più significativi festival europei di drammaturgia contemporanea.

Un intreccio di partner di primo livello, tra cui spicca l’Ermitage di San Pietroburgo. E diverse azioni sviluppate grazie al progetto europeo Eu Collective Plays! Un qualcosa che mette insieme a QdA realtà come Actividades Artisticas La Fura Dels Baus, che hanno curato la regia delle Olimpiadi di Barcellona 1992. Ma c’è anche il più antico teatro del Montenegro, la sperimentazione dei norvegesi dell’Università delle Arti di Oslo (già a Viterbo lo scorso settembre per Qda), la Fondazione per la Promozione dell’Inclusione Sociale di Malta e altri partner europeo di grande prestigio.
“In questo Paese sembra essere stato dimenticato l’estro creativo – dichiara il direttore artistico Gian Maria Cervo – . Con progetto Eu Collective Plays! facciamo rete. Spesso i nostri spettacoli puntano a mettere in mostra il processo creativo. Bisogna investire su questo genere di azioni, senza dare ascolto alla retorica di chi dice che se non ci sono soldi le cose si fanno con l’immaginazione. Una retorica diseducativa e distruttiva. A Viterbo abbiamo lavorato bene. Corpus ha avuto un grande impatto sulla città.

Abbiamo riaperto luoghi anche chiusi per secoli, riletto posti che tutti sono abituati a frequentare in maniera inedita. L’esperienza va ripetuta e resa sempre più significativa e di richiamo. Per questo lancio un appello agli imprenditori viterbesi, è importa che la città concorra alla costruzione di questo.

Come Quartieri dell’Arte siamo impegnati a livello europeo sulla costruzione di nuove esperienze drammaturgiche, a livello nazionale per intervenire su varie criticità in questo settore, ma anche su Viterbo intendiamo fare un buon lavoro perché è la nostra città. Ma ci servono alleanze capaci di dare frutti condivisi”.

 

La presenza di Michel Marc Bouchard , uno dei più grandi autori canadesi a Viterbo

Intanto in questi giorni Quartieri dell’Arte ha ospitato in città uno dei più grandi scrittori contemporanei canadesi Michel Marc Bouchard. Insieme a un gruppo di altri drammaturghi e attori sta lavorando alla stesura di un testo all’interno del progetto Eu Collective Plays, finanziato nell’ambito dell’azione Creative Europe.

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