Centro storico, il carosello della vergogna. Cocktails e smog a via San Lorenzo

Centro storico, il carosello della vergogna. Cocktails e smog a via San Lorenzo

Cronaca - Tra le cose più assurde che si verificano nel centro storico di Viterbo una di quelle che salta più all'occhio è il "serpentone del cazzeggio" di via San Lorenzo.

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La via della movida viterbese strangolata dalle auto. Benvenuti a Viterbo, ridente cittadina dove è possibile gustare una combine unica: cocktails e smog. Succede tutti i fine settimana a via San Lorenzo, la parte di centro storico che nonostante tutto è riuscita a rivivere grazie a una miriade di locali.

Tantissimi ragazzi trascorrono, almeno una parte della serata, in questo “budello” di sampietrini, luci, bicchieri che tintinnano e appiattimenti contro le mura degli edifici. Sì, appiattimenti. Perché proprio mentre sei lì, che guardi negli occhi una ragazza appena conosciuta, che sta per accadere quel qualcosa, sbalenano i fari e rombano i motori e ti devi “appiattire” contro i palazzi e le vetrine.

Una volta esisteva il “serpentone del cazzeggio”, poi l’amministrazione Gabbianelli vi ha messo fine chiudendo via Marconi e sradicando un vecchio malcostume viterbese (pare che il carosello viterbese abbia giocato un ruolo anche in diverse crisi petrolifere, facendo andare alle stelle il prezzo del greggio a causa di eccessivo quanto inutile consumo di carburante). Alla fine però la vecchia moda di fare il giro in auto per le vie del centro è tornata, spostandosi su via San Lorenzo.

Ai viterbesi, che anche nelle ore molto notturne dei weekend, sentono il bisogno irrefrenabile di transitare in auto su via Lorenzo chiediamo di riflettere su quanto si rendono ridicoli. A chi amministra la città invitiamo a ragionare sull’opportunità di iniziare a rendere pedonabile la via in questione a partire dalle ore tarde del fine settimana. Sperimentando sarà più facile trovare e ponderare soluzioni adeguate per migliorare la vivibilità della parte storica di Viterbo.

P.s. Abbiamo utilizzato il termine “serpentone del cazzeggio” perché buona parte di chi realizza il carosello sono persone in libera uscita che pensano di farsi una passeggiata in macchina a vedere se in giro “c’è movimento”.

Foto Fisioterapy Center

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