Centro storico di Viterbo – De Simone (Confartigianato): “Generare le condizioni per poter scegliere di abitarci”

Centro storico di Viterbo – De Simone (Confartigianato): “Generare le condizioni per poter scegliere di abitarci”

Homepage - "Da subito via in tutto o in parte le tasse comunali per chi torna ad abitare in centro, per chi affitta immobili abitativi e commerciali". Questa la proposta lanciata dal direttore di Confartigianato Viterbo Andrea De Simone.

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Mettere il centro storico di Viterbo al centro del dibattito cittadino. E’ quanto ha deciso di fare La Fune. Tanti gli interventi già arrivati in redazione e le richieste di prendere parte alla discussione per fornire spunti, stimoli e idee. Siamo andati a cercare il punto di vista di Andrea De Simone, direttore di Confartigianato Viterbo. 

 

Il centro di Viterbo sembra prigioniero di un incantesimo nefasto. Condivide questa affermazione?

“Sì pienamente d’accordo. Oggi nel centro storico di Viterbo risiede meno di un terzo della popolazione viterbese rispetto agli anni ’80. Ci sono intere aree lasciate all’incuria e all’abbandono. Hanno chiuso nel contempo tante botteghe artigiane e commerciali, scuole e perfino sportelli bancari. Sopravvive in termini di attività economiche la zona da via san Lorenzo, palazzo dei papi e quartieri medioevali; per l’evidente appeal turistico e per le tante attività a iniziativa private che vengono organizzate. Si pensi al fitto cartellone dell’estate viterbese, da Caffeina a Tuscia Film Fest a Ombre a Ludika, fino al Caffeina Christmas Village nel periodo invernale”.

La cosa più importante da fare per invertire la tendenza?

“Rendere l’intero centro storico attraente e attrattivo. Per farlo rivivere bisogna riportarci “la vita”. Per lo stato di incuria, scarsa pulizia, scarsa fruibilità in termini di parcheggi, fasce orarie della ztl troppo rigide che non tengono conto delle diverse necessità delle vie interessate, pochi controlli in termini di sicurezza sfido a trovare famiglie che decidano di andare o tornare ad abitarci”.

Cosa servirebbe per far nascere botteghe artigiane capaci di creare un’offerta turistica in alcune vie?

“I flussi turistici, anche importanti in alcuni periodi dell’anno, sono concentrati soprattutto nei fine settimana. Un’attività economica di qualunque tipo per stare in piedi ha bisogno di avere un giro d’affari anche nel quotidiano, quindi se non tornano a viverci le persone è difficile immaginare la sopravvivenza di molte attività. Vanno bene le politiche incentivanti previste anche ora per chi decide di aprire in centro, ma va risolto il problema a monte”.

Che ruolo gioco palazzo dei Priori nel destino di questa partita?

“Fondamentale in termine di strategia politica e di investimento. Affinché le parole non rimangano tali bisogna metterci i soldi. La giunta in carica ha terminato opere iniziate e finanziate nelle precedenti amministrazioni, o da bandi comunitari. Si pensi agli ascensori di Valle Faul. Ho detto in una recente intervista che non ero sul carro del vincitore 4 anni fa e non volevo necessariamente tirar sassi contro ora, certo l’immobilismo di queste settimane non lascia ben sperare. Come associazione di categoria siamo pronti a sederci per sviluppare proposte e progetti”.

Lanci una proposta

“Da subito via in tutto o in parte le tasse comunali per chi torna ad abitare in centro, per chi affitta immobili abitativi e commerciali. Agevolazioni in termini di contributi in conto interesse “mutui a tasso zero” (magari facendo accordi con confidi e banche del territorio) per chi ristruttura immobili (daremmo una mano all’edilizia che non guasterebbe), e da ultimo ricollegandomi a quanto detto da Rotelli nell’intervista uscitaieri investire in un importante piano di marketing territoriale”.

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