Casa di Santa Rosa, torna il presepe permanente dopo due anni di restauro

Casa di Santa Rosa, torna il presepe permanente dopo due anni di restauro

Cronaca - Due anni di lavoro per rimetterlo a nuovo. Così quest'anno il Natale viterbese si arricchisce anche del presepe poliscenico della casa di Santa Rosa.

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presepeTorna il presepe poliscenico e permanente della casa di Santa Rosa. Dopo due anni di restauro l’8 dicembre tornerà visibile ai visitatori, collocato al primo piano dell’abitazione della santa patrona.

Quando è visitabile

Sarà visibile al pubblico dall’8 dicembre al 6 gennaio, ogni giovedì, sabato e domenica dalle ore 9.30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17,30. Aperto anche il 25 e 26 dicembre e il primo e il 6 gennaio.

La storia

Il devotissimo Mons. Aroldo Gasbarri, presidente di Propaganda Fide di Roma, possedeva nei locali della Congregazione un grande presepio, composto di preziose statuine scolpite in legno dai maestri artigiani di Ortisei, che più tardi pensò di donare al Monastero di Santa Rosa. Volontà che fu rispettata dopo la sua morte, quando le suore, nella seconda metà degli anni ’70, ebbero l’idea di dare vita a un presepe tradizionale direttamente nel santuario. I lavori vennero realizzati con l‘aiuto di qualche appassionato, sotto la meticolosa regia della compianta suor Maria Celeste.

Successivamente, per motivi logistici venne allestito al piano terra della casa di Santa Rosa. Nel 1982 si decise di sfruttare i locali restaurati al piano superiore; in tale circostanza fu creato l’attuale presepe poliscenico, con quadri che vanno dall’annunciazione fino alla morte e resurrezione, secondo un’attenta ricostruzione dell’ambiente palestinese e seguendo l’indicazione dei testi sacri.

Due anni di restauro

Dopo i lavori di restauro, grazie alla collaborazione due anni fa di alcuni devoti e ora del gruppo dei volontari di Santa Rosa, riapre al pubblico il magnifico presepe poliscenico permanente nella casa natale della patrona viterbese. In questo contesto si potranno ammirare delle particolarità, come i magi, che non sono inseriti nella scena della natività, ma hanno un quadro a parte, forse il più “ricco nei personaggi”. La crocifissione è con i patibula a terra, mentre nel sepolcro il sudario è attentamente ripiegato.

 

 

 

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