‘Caramelle’, il brano dei viterbesi Dear Jack escluso da Sanremo spopola sul web (video)

‘Caramelle’, il brano dei viterbesi Dear Jack escluso da Sanremo spopola sul web (video)

Homepage - A dicembre l'esclusione dal parco dell'Ariston, che questa settimana sarà al centro dell'attenzione del grande pubblico. ''Caramelle'' parla di pedofilia, vista dagli occhi delle vittime: Marco e Marica, di 10 e 15 anni. La canzone è stata esclusa e secondo gli autori si tratta di una vera e propria censura. A dicembre, al momento dell'esclusione scoppia la polemica, che ora torna a riaccendersi.

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‘Caramelle’, la canzone di Pierdavide Carone e della band tarquiniese Dear Jack scartata dalla 69esima edizione del Festival di Sanremo sta facendo parlare molto di sé in questi giorni. Ieri sera ‘Non è l’Arena’ di Massimo Giletti ha dato largo spazio al brano.

A dicembre l’esclusione dal parco dell’Ariston, che questa settimana sarà al centro dell’attenzione del grande pubblico. ”Caramelle” parla di pedofilia, vista dagli occhi delle vittime: Marco e Marica, di 10 e 15 anni. La canzone è stata esclusa e secondo gli autori si tratta di una vera e propria censura. A dicembre, al momento dell’esclusione scoppia la polemica, che ora torna a riaccendersi.

”Sono molto deluso – aveva dichiarato Carone al Corriere della Sera – , in primis da Claudio Baglioni. Con il direttore artistico di Sanremo c’era un rapporto di stima, abbiamo anche duettato insieme. È un cantautore e mi sarei aspettato più empatia visto il tema del brano. È più facile dire di sì a un argomento scottante quando c’è il patrocinio di un gigante della musica (Carone aveva duettato con Lucio Dalla con la canzone ”Nanì” sul tema della prostituzione, ndr). Se avessi portato ‘Caramelle’ con una star della musica, l’avrebbero presa. […]Forse è perché sia io che i Dear Jack veniamo dai ‘Talent’: al Festival puoi andare ma con cose più frivole. Per un certo establishment una canzone così va bene per un artista che le somiglia anche fisicamente, con il taglio di capelli giusto, la barba giusta… Molto triste”.

Dello stesso avviso è anche Lorenzo Cantarini, la voce dei Dear Jack: ”Mai come questa volta c’è un senso di appartenenza attorno a un brano. Le cose non accadono mai per caso. Abbiamo avvertito davvero una censura, sia dal direttore artistico e sia da parte dei dirigenti dalla Rai. Avremmo dovuto presentare Caramelle in altri programmi. Forse non era adatta per certi orari? Per un certo tipo di pubblico? A riprova che la pedofilia è ancora un tabù. Il dispiacere è più fitto perché legato a una canzone diversa dalle altre: abbiamo deciso di vestire una responsabilità, raccontando una parte di umanità costretta a portarsi appresso dei pesi enormi. Quando l’ho cantata dal vivo, la gente era attentissima. Era importante rompere il tabù”.

Il brano ha ricevuto in queste settimane un grandissimo successo di pubblico. 

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