Capitale della cultura: verso la candidatura a tre con Chiusi e Orvieto

Capitale della cultura: verso la candidatura a tre con Chiusi e Orvieto

Homepage - L’idea, sulla quale stanno lavorando gli assessori Antonio Delli Iaconi e Giacomo Barelli, sarebbe quella di mettere assieme anche i due comuni di Toscana e Umbria con i quali già Viterbo condivide il percorso di Experience Etruria

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Si va avanti con la Capitale della cultura 2018, ma a braccetto con Orvieto e Chiusi e guardando al modello del volontariato. Quello che dovrebbe essere il distretto dell’Etruria meridionale, così come è stato chiamato dal vicesindaco Luisa Ciambella, dovrebbe dar vita anche ad una candidatura a tre per la Capitale della cultura. 7. Un’idea che piacerebbe ai due comuni con i quali Viterbo avrebbe avuto più fortuna rispetto a quella avuta con i comuni della Tuscia che avevano disertato l’invito dell’amministrazione. Sull’ipotesi di candidatura interregionale ci sarebbe già il benestare, ha confermato Delli Iaconi, del Ministero che avrebbe preso di buon grado la possibilità di una candidatura interregionale.

Nel frattempo il percorso è proseguito negli ultimi giorni con alcuni incontri fatti con le realtà dell’associazionismo sociale di Viterbo. Per rispondere alla novità del bando 2016, ovvero quello di una progettualità che affronti il tema dell’inclusione, il Comune di Viterbo infatti sta raccogliendo il sentire delle associazioni di stranieri che vivono a Viterbo oltre che quelle del volontariato.

Volontariato dal quale Delli Iaconi vorrebbe farsi ispirare. Il lavoro della Consulta presieduta da Marco Ciorba e coordinata trasversalmente insieme ad Antonella Sberna e Paolo Moricoli ha infatti riscosso notevoli successi fino all’arrivo ad un soffio dalla nomina di Capitale Europea del Volontariato. Un modello dal basso, con un lungo lavoro fatto di programmazione e condivisione che, prima ancora del successo in Europa, ha prodotto entusiasmo a livello locale.

Entusiasmo che rischia di mancare invece per la vicenda cultura a causa dei tempi stretti, nonostante le intenzioni, annunciate anche da Luisa Ciambella, di aprire (finalmente) la Consulta della cultura, insieme a quelle per lo sport, per la scuola e per la terza età (qui). I tempi però stringono: entro fine maggio bisogna preparare la candidatura. Poi entro fine giugno una bozza di programma.

 

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