Campo scuola, storia di un calvario per l’atletica viterbese. La denuncia del presidente Misuraca

Campo scuola, storia di un calvario per l’atletica viterbese. La denuncia del presidente Misuraca

Homepage - Giuseppe Misuraca, presidente dell'Atletica Viterbo, interviene pubblicamente per denunciare la difficile condizione del Campo Scuola. Lo fa con un messaggio accorato e dettagliato, che vale la pena leggere con attenzione in ogni suo passaggio.

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Giuseppe Misuraca, presidente dell’Atletica Viterbo, interviene pubblicamente per denunciare la difficile condizione del Campo Scuola. Lo fa con un messaggio accorato e dettagliato, che vale la pena leggere con attenzione in ogni suo passaggio.

“Nessuna risposta ufficiale da parte dell’amministrazione comunale di Viterbo alle società sportive di atletica che da circa 3 anni pongono quesiti circa la ristrutturazione dell’impianto cittadino di atletica leggera, il campo sportivo scolastico – scrive Misuraca -.

Neanche risposte alle recenti richieste di chiarimenti del presidente della Federazione di Atletica, e tanto meno al Panathlon Club, che attraverso il suo vice presidente del settore Junior ultimamente è sceso in campo chiedendo lumi.

In verità non si sa nemmeno chi debba dare delle risposte ai quesiti posti, in quanto le numerose dichiarazioni fin qui ufficializzate negli ultimi anni, che davano come imminente la partenza dei lavori al Campo scuola, attraverso i portali e quotidiani della provincia, sono venute dall’ex delegato allo Sport, dall’ex assessore ai Lavori Pubblici, dall’attuale assessore ai Lavori Pubblici, dal sindaco di Viterbo e ancora dall’ufficio dei Lavori Pubblici. Lasciando un attimo da parte l’ormai imminente partenza di questi sospirati lavori, quello che mi colpisce è la più completa mancanza di rispetto per il lavoro svolto in passato dalle società e dalla Federazione di Atletica, capaci in passato di portare Viterbo alla ribalta nazionale, vuoi per i risultati ottenuti dai suoi atleti più rappresentativi ed anche per la qualità delle manifestazioni organizzate di rilevanza nazionale.

L’atletica cittadina soffre per l’inadeguatezza dell’impianto ma soprattutto perché non riesce più a programmare le sue attività agonistiche, spostate a Tarquinia da due anni e in regione, e non riesce nell’incertezza della partenza dei lavori, a programmare neanche l’attività dei più giovani, circa 100 bambini dei centri di avviamento.

Un certo malumore è dettato anche dalla chiara certezza che i prossimi lavori all’impianto restituiranno soltanto la pista e le pedane alle gare e agli allenamenti, lasciando nel degrado più completo le infrastrutture. Non penso che verranno sigillate le tribune, che dalla loro messa in funzione creano allagamenti nella segreteria sottostante, nella palestra (utilizzabile soltanto con catinelle a terra quando piove), negli spogliatoi e nel magazzino degli attrezzi. Non è in programma la manutenzione straordinaria delle piante, alcune molto pericolose, la sistemazione della zona antistante e retrostante la pista e cioè segreteria, palestra e magazzini con gli ingressi eternamente allagati in inverno in quanto non funzionano più i tombini, ostruiti dal brecciolino.

Quando vennero costruite le nuove tribune furono realizzate all’interno della pista canaline di scolo senza pozzetti di raccolta e quando piove insistentemente il capo è allagato all’interno insieme alle prime corsie. Penso ai sedili in pietra dalla linea di partenza dei 100 metri fino alla linea di partenza dei 250 metri, divelti ormai da più di 20 anni e non utilizzabili e penso alla linea del gas che non è mai arrivata agli spogliatoi, costringendo all’utilizzo ancora di vecchi scaldabagni elettrici, spesso guasti.

Vogliamo parlare poi della pista transennata nei pressi dell’arrivo in questo ultimo anno per via del pino pericolante, tagliato in agosto 2016 grazie all’iniziativa ”privata” del presidente della Fidal.

Mi sto domandando se qualcuno del Comune sia mai entrato nell’impianto per visionarlo seriamente o l’ha visto solo da fuori, con gli occhiali scuri e di notte e mi chiedo anche se sia arrivato il momento di chiamare la Fidal e le società cittadine ad un chiarimento definitivo sulla questione, senza ulteriori dichiarazioni, che fanno solo confusione e non consentono neanche, come dicevo prima, di programmare nessuna attività agonistica e di avviamento allo sport”.

 

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