Caffeina torna e lancia la sfida al nuovo sindaco

Caffeina torna e lancia la sfida al nuovo sindaco

Homepage - La grande kermesse di Caffeina è pronta a decollare. Anzi, a girare in circolo visto che #girogirotondo è l'hashtag ufficiale dell'edizione 2018. La dodicesima della serie in un crescendo che identifica inevitabilmente la manifestazione con Viterbo. Ma non sono solo "rose e fiori": tutt'altro. La sfida alla nuova amministrazione comunale è già partita.

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La grande kermesse di Caffeina è pronta a decollare. Anzi, a girare in circolo visto che #girogirotondo è l’hashtag ufficiale dell’edizione 2018. La dodicesima della serie in un crescendo che identifica inevitabilmente la manifestazione con Viterbo. Ma non sono solo “rose e fiori”: tutt’altro. Perché il programma è corposo (come sempre), le novità sono tante, le proposte sono ampie e in grado di soddisfare ogni palato, ma le cose non stanno come sembra. “Abbiamo sbagliato tutto anche quest’anno – sintetizza Filippo Rossi – perché sembriamo più forti e sicuri di quello che in realtà siamo”. Che significa? Il “papà”, insieme ad Andrea Baffo della rassegna estiva e non solo (una coppia di fatto), non ci gira intorno: “Le cose vanno dette senza ipocrisie: la nostra è una struttura in difficoltà, che fa fatica. E i problemi non sono soltanto di natura economica, quanto di rapporto con la città e con le istituzioni che la rappresentano”.

Il tema si fa interessante e merita approfondimenti. Rossi scende subito nei dettagli: “Noi abbiamo la voglia e anche la presunzione di fare cultura tutto l’anno. Sul Teatro (l’unico privato in tutto il Lazio) con tutto quel che ci gira intorno c’è stato un investimento di 800mila euro, nessuno dei quali pubblici. Ci sono orgoglio e fatica in tutto questo e lo dico in modo chiaro: non sono previsti depotenziamenti delle nostre attività, ma dico pure con altrettante chiarezza che così non si può andare avanti, Ringrazio tutti coloro che in queste settimane si stanno associando, ma bisogna crescere ancora. Puntiamo ad arrivare a duemila soci nei prossimi mesi: la tessera costa 50 euro l’anno e dà diritto ad una serie di agevolazioni che, per chi spende in cultura, permettono di ammortizzare abbondantemente la spesa. Non è il solito piagnisteo, ma un appello a continuare a lottare insieme a noi”.

Andrea Baffo annuisce: “Non c’è nessuna buona ragione per non venire a Caffeina se non quella di una febbre improvvisa o il fatto che noi siamo antipatici. Il menu è ricchissimo: letteratura, libri, teatro, danza. La novità della Balera, frutto della geniale intuizione di Filippo, in Piazza del Gesù; Jazz Up in Piazza della Morte; la Piazza del Gusto curata da Felice Arletti in cui si fondono cibo, vini e territorio; la Cittadella di Senza Caffeina che propone ogni sera un film per i più piccoli in piazza del Fosso. E ancora i 10 grandi eventi di piazza San Lorenzo: da Mannarino a Gino Paoli,  dai Mamuthones sardi fino alla chiusura con il concerto di Uto Ughi. In più, due grandi mostre: una dedicata alle icone copte  (Sala Gualterio di Palazzo Papi dal 25 giugno al 28 ottobre) e l’altra (sempre a Palazzo dei Papi dall’1 luglio al 28 ottobre) dedicata ai tesori di Tutankhamon. Solo quest’ultima, tanto per essere chiari, costa circa 300mila euro. Se va bene, ci perderemo poco”.

Il tema economico, quindi, torna prepotentemente in campo e permette a Filippo Rossi un’ampia incursione a sfondo politico. “Quando cinque anni fa ho deciso di scendere in campo – scandisce – non avevo altro obiettivo se non quello di provare a cambiare Viterbo. Perché esistono due contraddizioni che vanno sanate: Caffeina viene ritenuta un potere ed è considerata pubblica. Entrambe le affermazioni sono false. Caffeina è una struttura totalmente privata (ma in altre città come Pordenone, Mantova festival del genere sono invece gestiti dalle amministrazioni e dalle istituzioni), che ci mette del suo e che si indebita per proporre la rassegna estiva, quella natalizia e tutto quello che è connesso con il Teatro. Finora abbiamo avuto a che fare con amministrazioni distratte o indifferenti, se non addirittura nemiche. Beh, non può più funzionare così: o il nuovo Comune e il nuovo sindaco (chiunque esso sia) si danno una mossa o ne vedremo delle belle. Caffeina non cresce, se non cresce Viterbo. Non è una minaccia, è un dato di fatto”.

Un esempio concreto? Il new jersey, cioè le barriere mobili anti- sfondamento, quest’anno sono state offerte gratuitamente da Ruggero Grassotti, sindaco di Vitorchiano perché il comune di Viterbo non ne ha e non ha mai pensato di acquistarle, spendendo invece quattrini pubblici per affittarle. “Questo piccolo ma significativo episodio – sempre Rossi – dimostra la scarsa lungimiranza dei nostri amministratori. E queste strutture non servono solo a Caffeina, ma a tutte le altre rassegne che si tengono attualmente in città. Chi ci prova, ci ha provato finora o vorrà provarci in futuro non può trovarsi costantemente i bastoni tra le ruote: così non si va da nessuna parte. Questo dirò nel primo consiglio comunale prima di dimettermi. Come politico e avendo letto attentamente i programmi dei due candidati sindaco che sono arrivati al ballottaggio, temo che non ci saranno grandi novità rispetto all’amministrazione uscente, anche se far peggio di questi sarà molto difficile; come cittadino mi auguro di essere smentito e che qualcosa cambi, a partire da approccio e mentalità”. E ancora: “Siamo percepiti come un potere e questo è profondamente sbagliato: la realtà dice che noi ci continuiamo a mettere la faccia e i soldi. Ma non possiamo, né vogliamo, continuare a combattere da soli”. Una dichiarazione di guerra? “Una costatazione oggettiva: se Caffeina è considerata davvero una risorsa, allora tutti devono dare una mano”.

Il girotondo può partire: a proposito, si comincia venerdì prossimo (22 giugno) e si va avanti a ritmi serratissimi sino a domenica 1 luglio.

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