Caffeina Christmas Village, un successo che va analizzato
Homepage - Così il Caffeina Christmas Village si rivela un'idea vincente. Fatto che è necessario analizzare, per capire meglio e mettere a frutto questa esperienza. Così La Fune ritiene utile aprire uno spazio di analisi, dove ospitare le opinioni di chi vorrà intervenire in maniera intelligente. Inviateci le vostre opinioni a info@lafune.eu.
A Viterbo non si era mai vista così tanta gente come in questo mese delle feste natalizie. Alberghi, B&B, agriturismi hanno riempito i posti letto e i ristoranti e locali del centro storico hanno avuto un bel guadagno. Così il Caffeina Christmas Village si rivela un’idea vincente. Fatto che è necessario analizzare, per capire meglio e mettere a frutto questa esperienza. Così La Fune ritiene utile aprire uno spazio di analisi, dove ospitare le opinioni di chi vorrà intervenire in maniera intelligente. Inviateci le vostre opinioni a info@lafune.eu.
Intanto cominciamo ad aprire il dibattito con l’analisi che ha scritto Giovanni Faperdue.
“Quella porta era aperta, ma nessuno l’aveva mai varcata. Le edizioni di San Pellegrino in Fiore degli anni passati avevano già dimostrato, per tanti anni, come il nostro Centro Storico potesse rappresentare un contenitore ad alto potenziale di richiamo turistico, per varie manifestazioni.
Infatti, la kermesse fin dalla sua prima uscita, negli anni ’80, dette subito un segnale univoco delle potenzialità di questo unicum storico, come contenitore pregiato e inimitabile per fare da prestigiosa cornice a qualunque evento. La manifestazione di primavera aveva in un certo qual modo aperto una luminosa porta sul rilancio del nostro Centro Storico, come volano di richiamo per un turismo sempre alla ricerca di luoghi nuovi da visitare. Ma mancava ancora qualcosa. Mancava un “quid”, e Viterbo e la maggior parte dei viterbesi, pensavano che dopo San Pellegrino in Fiore e Santa Rosa non ci si potesse inventare niente altro.
Era necessario creare le condizioni per amalgamare le bellezze del Palazzo Papale, quelle di Piazza San Lorenzo, e poi la fontana a fuso di Piazza della Morte e i vicoli che conducono a Piazza di San Pellegrino, con il Palazzo degli Alessandri e quello degli Scacciaricci dominato dalla suggestiva torre.
L’idea c’è stata e il successo dell’evento ha colto di sorpresa tutti, anche gli stessi organizzatori, si chiama Caffeina Christmas Village. Una kermesse che ha avuto il grande merito di mettere in mostra tutti i nostri monumenti storici più belli, amalgamandoli e rendendoli aperti e invitanti al grande pubblico.
Si comincia con i sotterranei di Palazzo Papale, dove c’è un bel presepe con statue a grandezza naturale e scenari realistici che accolgono e stupiscono il visitatore. Nel locale appena si entra, seminascosta da un addobbo, a ricordare il nostro glorioso passato, c’è un’antichissima via di fuga, scavata nel tufo dai nostri predecessori Etruschi. In passato Caffeina aveva provato a rompere il ghiaccio, ma era una manifestazione di nicchia, non chiamava turisti o “gironi” della domenica e dei weekend. Era frequentata soprattutto dai viterbesi che in quei giorni riempivano le strade e le piazze di San Pellegrino. E poi Caffeina costava soldi, soprattutto al Comune, e assorbiva una gran parte dei fondi destinati alle manifestazioni legate alla “Cultura”.
Insomma ci voleva qualcosa di diverso, qualcosa alla quale nessuno aveva mai pensato. Qualcosa che potesse richiamare un pubblico eterogeneo formato da turisti e curiosi, e poi uomini, donne e bambini. Famiglie intere con flotte di passeggini, e anche il nonno a rimorchio.
L’idea del Caffeina Christmas Village ha sortito questo effetto. E allora ecco il prestigioso presepe che occupa i sotterranei del Palazzo Papale, il treno di Ferrero che parte davanti alla Loggia delle Benedizioni (una bella benedizione è l’importo che ha versato Ferrero come sponsor), e poi il lago ghiacciato a Piazza San Lorenzo.
Il Palazzo Farnese che ospita la biblioteca dei ragazzi e poco oltre sul ponte c’è la casa degli Elfi. E poi una serie di manifestazioni come corollario di cultura, musica, arte e divertimento per grandi e piccini. Gli ingredienti che hanno aiutato il successo della manifestazione sono stati diversi. In primo luogo l’idea, poi gli ascensori che fanno arrivare direttamente a Piazza San Lorenzo e poi, purtroppo, il terremoto.
Non dimentichiamo che una grossa mano su questo afflusso inimmaginabile ce l’ha data anche il terremoto. L’evento calamitoso ha creato una sorta di diga che ha deviato verso Viterbo, il robusto flusso turistico che in precedenza affollava i centri che sono stati semi distrutti dalle scosse sismiche”.