Buongiorno Viterbo, a Palazzo dei Priori è il Vietnam

Buongiorno Viterbo, a Palazzo dei Priori è il Vietnam

Editoriali - Una giornata cruciale nei destini dell'amministrazione Michelini. Dopo quello andato in scena all'ultimo consiglio comunale ora può davvero accadere di tutto.

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A Saigon l’aria doveva essere un po’ questa, con tutto il rispetto per la storia seria del Vietnam. Ma guardando il palco di Palazzo dei Priori, mettendoci a bordo ring, sentiamo l’odore del napalm. Tutto in senso figurato, of course.

Non so perché ma questa sera, una dura sera di battaglia intestina alla maggioranza, ci viene in mente la scena celebre del filmone Apocalypse Now. Sarà che da qualche giorno tutti i viterbesi si sentono più anglofoni, sarà che c’è voglia di sognare un po’ e rendere poetico il desolante scenario.

In particolare modo pensiamo alla battuta del colonnello Kilgore, che ripetiamo fedelmente nella testa, mentre sta andando in onda la conferenza stampa delle opposizioni: “Il napalm, lo senti? Non c’è niente al mondo che abbia questo odore. Mi piace l’odore del napalm al mattino.

Una volta abbiamo bombardato una collina, per dodici ore, e finita l’azione siamo andati a vedere. Non c’era più neanche l’ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell’odore … sai quell’odore di benzina? Tutto intorno. Profumava come … come di vittoria. Un bel giorno questa guerra finirà”.

Questa scena contiene delle verità rivelatrici su cosa sta accadendo dentro al Comune di Viterbo. E’ il Vietnam, signori cari. Il sindaco Michelini è lì, sul campo di battaglia. Non è soggetto terzo, per carità. Ha scelto da tempo di posizionarsi, è attore nella battaglia. Veste la casacca dei Moderati e Riformisti. La stessa forza politica che è stata annunciata oggi da Paolo Moricoli in Comune, dove è nato il gruppo. Per ora è da solo, ma Livio Treta in queste ore ha inviato una nota dura, dove minaccia tribunali a chi ha bocciato la nomina di Lorenzo Ciorba, padre di Marco (altro Moderato e Riformista), alla carica di presidente del collegio dei revisori dei conti del Comune di Viterbo, firmandosi come Moderati e Riformisti (gruppo di cui fa parte in Provincia).

Le minoranze oggi l’hanno umiliato, colpito e affondato a Michelini. Le minoranze in campo insieme ai “serra-panunziani”. Per questo diciamo che è tutto un Vietnam. Il sindaco ne esce come un’anatra zoppa, anche questo gergo giornalistico-poletichese mutuato dagli americani. E’ in atto una guerra e la guerra lascia sul campo i morti, nella vita e nella politica.

Avevamo pronosticato stamattina che il consiglio di oggi sarebbe stato una roulette russa. Mai avremmo pensato davvero che al suo turno di gioco Michelini avrebbe trovato il proiettile in canna. Sul campo di battaglia, quando non si è più al di sopra delle parti, succede.

Perde Michelini, perdono i “serra-panunziani”, perdono i “fioroniani”. Con le pistole e con le bombe (anche se quelle figurate della politica) non si scherza E’ come su quella collina e anche in questo caso “prima o poi la guerra finirà”. A loro sta decidere quando.

 

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