Brutti (Fondazione Carivit): “Sosteniamo Senza Caffeina perché è un festival vero”

Brutti (Fondazione Carivit): “Sosteniamo Senza Caffeina perché è un festival vero”

Cronaca - "Senza Caffeina fa un lavoro nella direzione dell'educazione e della formazione che ci affascina e ci piace molto", così il presidente della Fondazione Carivit Mario Brutti.

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Senza Caffeina 2015 si sta concretizzando come un’edizione particolarmente esplosiva del festival. In tantissimi hanno affollato in questi giorni il cortile dell’Abate a porta San Pietro. Di pomeriggio i laboratori per i piccoli e la sera gli ospiti che hanno richiamato fiumi di gente: dal campione juventino Leonardo Bonucci a Giusy Versace, passando per il mago StefanClod che ha “sbancato il botteghino”. Un’edizione resa possibile dal sostegno determinante di Fondazione Carivit, che ha abbracciato l’iniziativa. Ecco un’intervista al presidente della Fondazione Mario Brutti.

Fondazione

 

La Fondazione ha deciso quest’anno di sostenere in maniera significativa Senza Caffeina. Cosa vi ha portato a questa decisione, cosa vi ha convinto?
“La ragione della scelta è maturata dalla consapevolezza dell’importanza di concentrare i finanziamenti in maniera importante su iniziative di valore. A Senza Caffeina sono protagonisti l’infanzia, i ragazzi e le famiglie. Scopo della Fondazione è sostenere interventi nella cultura e nel sociale e quindi ci siamo trovati sulla stessa strada. Per noi è importante condividere un progetto dalla A alla Z e ci è sembrato opportuno puntare su questa importante e significativa realtà”.

 

Nella sede di Palazzo Brugiotti ospitate la sezione Edu 2015. Si parla di educazione, cosa pensa di questo tema e del suo ruolo nella società di oggi?
“L’educazione e la formazione sono due elementi centrali. Credo che nella nostra società ci sia un’esigenza in questo senso. Senza Caffeina porta una riflessione e fa un lavoro in questa direzione, che ci affascina e piace molto. E’ un’iniziativa che coinvolge i giovani
ma anche gli adulti. Edu 2015 è una realtà che incrementa un certo clima, che riteniamo fondamentale e capace di generare crescita in un territorio. E’ un segmento più di nicchia ma che crediamo possa generare un effetto diffusivo. Chi partecipa si fa delle domande, acquisisce informazioni e le trasmette a chi gli sta vicino”.

 

Che cosa rappresenta Senza Caffeina dal suo punto di vista?
“Dal mio punto di vista è una solida realtà che coinvolge giovani allegri e pubblico. Chi va a Senza Caffeina partecipa e questo credo sia decisivo. Ci sono tante iniziative che hanno pubblico di passaggio, di gente che va a fare le passeggiate. Non è questo il caso e quindi abbiamo deciso di investire perché c’è la garanzia di un riscontro vero anche per gli obiettivi della Fondazione”.

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