Bilancio Palazzo dei Priori, o si dà priorità al lavoro o meglio levare le tende

Bilancio Palazzo dei Priori, o si dà priorità al lavoro o meglio levare le tende

Editoriali - Che scelte farà l'amministrazione Michelini con il bilancio 2014? Hanno voglia di rilanciare Viterbo, di dare risposte strutturali sul fronte occupazione o punteranno a barcamenarsi nell'italianissimo "tirare a campare"?

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micheliniRiflettori puntati sul bilancio 2014. Si tratta del primo dell’era Michelini e la squadra di governo della città deve fare i conti con un’emergenza assoluta: il lavoro. Il capoluogo della Tuscia è messo male, stritolato dalla disoccupazione. Tanti over 50 hanno perso l’occupazione in questi anni, moltissimi over 30 dormono ancora nel lettone di mamma e papà perché inoccupati.

 

La situazione è da polveriera. A Leonardo Michelini, l’imprenditore, la difficile sfida di dare risposte. Il tutto dopo i bassi risultati, su questo aspetto, del suo predecessore Giulio Marini. Michelini non ha più alibi, o fa o fallisce. Che fare? Domanda complicatissima, perché Viterbo è nella buca in cui è finita l’intera Italia. Però ci sono tante ricchezze da mettere a frutto, con intelligenza. Ci sono anche tanti sprechi, soldi buttati in maniera improduttiva, da ridurre.

 

Creare posti di lavoro deve essere il primo punto dell’agenda Michelini. Tutto il resto è fuffa. E’ diventato secondario. Creare posti di lavoro veri però, non il classico assistenzialismo che ha scavato la fossa a molti. Michelini non può farcela da solo, ha bisogno delle più genuine intelligenze del territorio. Ha bisogno di prendere consigli da gente vera, no dagli “yesman”, no dagli sciacalli della cosa pubblica, no insomma da chi, per dirla alla Tonino Delli Iaconi (AKA Al Pacino, per via della somiglianza estetica all’attore a stelle e strisce), pensa che il Comune sia un bancomat. Pensiero che non appartiene, come infelicemente ha alluso l’assessore, alle associazioni culturali cittadine; bensì ad altro tipo di affaristi che di norma gravitano intorno alla cosa pubblica italiana.

 

Michelini deve vincere anche un’altra sfida: gettare le condizioni capaci di favorire l’emergere in città di una nuova classe dirigente. Favorire in sostanza i giovani viterbesi, capaci di apportare novità e senso in un panorama sterile. Per farlo deve pesare in Regione, deve pesare nei palazzi romani. Deve costruire sinergie con tutti i soggetti (associazioni di categoria, etc) utili allo scopo. Per pesare deve avere in testa una rotta verso cui portare la città. Le scelte che verranno fatte in questo bilancio saranno determinanti.

 

Se Michelini è su questa linea gli auguriamo buon lavoro e gli chiediamo di “spingere” verso una nuova Viterbo. Se intende barcamenarsi, tergiversare, lasciarsi sciogliere nei giochini dei palazzi gli chiediamo di tornarsene a casa.

Foto Fisioterapy Center

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