Beni culturali, la carne al fuoco e “l’affumicata” di Marcello Meroi

Beni culturali, la carne al fuoco e “l’affumicata” di Marcello Meroi

Politica - L'amministrazione Michelini sta cercando di sbloccare la città di Viterbo, piuttosto incagliata su tanti aspetti. E' il momento in cui si mette la carne al fuoco, sperando che non si bruci e arrivi a cattura bene.

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Ieri è stato il giorno di Dario Franceschini. Viterbo ha messo in mostra i suoi gioielli davanti agli occhi del ministro, con la speranza di avere buone notizie sul fronte sostegni, ergo denaro. Il ministro ai Beni Culturali ha dato un paio di notizie positive. La prima riguarda i fondi statali del decreto ‘Destinazione Italia’ che mette a disposizione dei comuni capoluogo la cifra di 5 milioni di euro per interventi volti a riqualificare e valorizzare beni storico-artistici. La seconda, venuta fuori dall’intervento di Franceschini al convegno di Federlazio sulle terme, tira in ballo il mecenatismo. La possibilità, in soldoni, data dalle nuove normative che rendono possibili sgravi fiscali consistenti per imprenditori che sostengono la sistemazione di un bene culturale pubblico.

 

LA CARNE AL FUOCO

 

L’amministrazione Michelini, che ha accolto e accompagnato nei vari punti del tour cittadino il ministro, ha utilizzato l’occasione per mettere in cartellone delle idee sul da farsi, sulla “destinazione” da prendere. In primis è venuto fuori il progetto della riqualificazione delle mura cittadini, in capo all’assessore al centro storico Alvaro Ricci. Poi dall’assessore Raffaella Saraconi sono arrivate le notizie della riapertura del museo civico di piazza Crispi entro giugno. Il sindaco invece è tornato a battere sul progetto di sistemare a destinazione d’uso museo i portici di Palazzo dei Priori. E’ stato poi fatto un passaggio ministeriale su Villa Lante, con il rilancio dell’idea del sistema dei parchi della Tuscia.

 

L’AFFUMICATA

 

E mentre Michelini e i suoi uomini si davano da fare per far venire l’acqualina in bocca ai viterbesi, dall’altra parte della staccionata politica il presidente della Provincia Marcello Meroi ha pensato ad alzare un po’ di cenere sul barbeque. Lo ha fatto proprio in faccia al ministro, durante il convegno di Federlazio. Per Meroi in sostanza il mecenatismo è “fuffa” e le chiacchiere di ieri sono le stesse che circolano da 30 anni. Poi il presidente della Provincia ha tirato fuori un suo vecchio cavallo di battaglia: “Dove sono le banche del territorio? Sono loro che dovrebbero investire nella riqualificazione dei beni storico-artistici!”.

 

NOTA A MARGINE

 

Condividiamo del ragionamento del presidente Meroi un punto: le chiacchiere sono sempre le stesse da trenta anni. Condividiamo anche la richiesta di una maggiore presenza delle banche territoriali su temi quali il recupero dei beni storico-artistici. Non comprendiamo il senso di dire queste cose nel giorno dell’arrivo del ministro. Da amministratore di questa Provincia dovrebbe sperare che questa volta le chiacchiere si trasformino in fatti, da uomo di partito magari no. Ma questa è tutta un’altra storia.

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