Battisti: “Si vuole privatizzare l’acqua, è ora di ristabilire la volontà popolare”

Battisti: “Si vuole privatizzare l’acqua, è ora di ristabilire la volontà popolare”

Homepage - Il primo cittadino di Corchiano si scaglia contro la scelta di Talete di avviare una ricerca di partner privati per la gestione dell'acqua. "Un ceffone alle comunità che hanno difeso la risorsa idrica"

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Nel 2011 una grande mole di persone si recò alle urne per chiedere che l’acqua rimanesse un bene comune e che non finisse nelle mani della privatizzazione. Una vittoria netta dettata da quel 54% di italiani che votarono contro e che ribadirono con forza la vocazione pubblica dell’acqua. Oggi, però, a distanza di cinque anni a Viterbo la situazione pare non essere cambiata di molto. Una situazione che, in realtà, viene denunciata un po’ ovunque in Italia, visto che al referendum non è mai seguita una norma post-voto o un abbassamento dei prezzi dell’acqua.

Anche nella Città dei Papi da tempo si chiede l’istituzione di un referendum locale sul tema. Il comitato “Non ce la beviamo” ha infatti raccolto oltre 3mila firme per l’istituzione di una votazione sull’acqua pubblica. Referendum che ancora non è stato convocato a causa della crisi politica dell’amministrazione Michelini, che da oltre due mesi ha paralizzato la città. Una decisione in questo senso deve essere presa entro il 28 febbraio o si rischia che la volontà dei cittadini vada persa nel vuoto.

Ieri, invece, altro drammatico passaggio sulla questione acqua pubblica durante l’assemblea dei soci di Talete, la società viterbese che gestisce il servizio idrico di alcuni paesi della Tuscia. A denunciarlo è il sindaco di Corchiano, Bengasi Battisti, attraverso il suo profilo facebook: “Oggi (ieri per chi legge, ndr) l’assemblea soci ha conferito al Presidente della Talete un mandato esplorativo per la ricerca di partner privati nella gestione dell’acqua . È un chiaro intento di privatizzare un servizio pubblico essenziale. È un evidente processo di speculazione di un bene indispensabile per la vita, è il primo evidente passo di apertura ai mercanti dell’acqua”.

Il sindaco Battisti è evidentemente preoccupato per la piega che stanno prendendo gli eventi. Da tempo, infatti, non sono pochi quelli che si chiedono se la stessa Talete, società per azioni i cui soci sono i Comuni Ato, possa effettivamente gestire il servizio idrico essendo di fatto un’azienda privata e non pubblica. Ora, però, con l’avvio di una ricerca di partner privati per la gestione dell’acqua, si sconvolgerebbe completamente il senso del referendum del 2011.

“Non è proprio questo – continua Battisti – che i 27 milioni di Italiani hanno chiesto con il referendum sull’acqua pubblica. Non è proprio coerente con gli innumerevoli ordini del giorno, approvati all’unanimità dai Consigli Comunali, che affermavano gestione pubblica della risorsa idrica. È un ceffone alle Comunità che hanno lottato per introdurre nei loro Statuti che sull’acqua non si lucra. Quando sui beni indispensabili per la vita degli abitanti si vota in solitudine privando Consigli Comunali e Comunità di decidere sul proprio futuro si colpisce al cuore la Democrazia”.

Il primo cittadino di Corchiano sembra essere su tutte le furie e a giusta ragione. Il discorso di Battisti, infine, si conclude con un appello verso i colleghi e una richiesta diretta al presidente Mazzola: “Mi appello ai Sindaci e ai Consigli Comunali, con i quali abbiamo condiviso percorsi di affermazione del nobile principio di acqua pubblica, affinché ai privatizzatori e ai mercanti senza scrupoli sia impedito di lucrare sulla nostra acqua. Chiediamo al Presidente della Provincia di convocare con urgenza la conferenza dei Sindaci per bloccare questo ingiusto processo di privatizzazione ristabilendo, anche nel Viterbese, la volontà popolare”.

 

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