Bambina rifugiata di due anni si ammala di meningite

Bambina rifugiata di due anni si ammala di meningite

Homepage - Attualmente ricoverata a Belcolle in condizioni critiche ma in miglioramento. L'Asl rassicura la popolazione: "la meningite meningococcica è una patologia temibile ma rara".

ADimensione Font+- Stampa

“Martedì scorso all’unità operativa di Pediatria di Belcolle è stata ricoverata, in un ambiente protetto e isolato, una bambina di due anni proveniente dal Centro di accoglienza straordinaria per rifugiati e richiedenti asilo di Viterbo, a cui è stata diagnosticata una meningite da meningococco”.

La comunicazione arriva direttamente dall’Asl di Viterbo, che mette in guardia i pazienti e la popolazione sul rischio derivato dalla meningite.

“Le condizioni di salute della piccola paziente sono attualmente critiche ma in lento miglioramento. Sono in corso le terapie indicate per questa specifica patologia. L’accertamento del caso è avvenuto all’interno delle procedure previste dal cordone sanitario di prima accoglienza per i migranti, concordato con la prefettura di Viterbo e istituito presso la Asl con delibera 1141 dello scorso 20 settembre”.

“La rete – specifica l’Asl – prevede una prima accoglienza dei migranti in arrivo presso la provincia di Viterbo nel centro di Orte, dove un infermiere esperto di triage effettua una valutazione delle condizioni generali di salute, al fine di intercettare eventuali patologie, e, nel caso, di inviare il migrante in ospedale o presso gli ambulatori competenti per gli appositi controlli”.

“Gli operatori della Asl, inoltre, effettuano un secondo screening, erogano le vaccinazioni previste per legge entro le 48 ore dall’arrivo del migrante e monitorano periodicamente il suo stato di salute. Il corretto funzionamento del cordone sanitario ha consentito di riscontrare e di prendere in carico in tempo reale il caso di meningite”.

“Al fine di evitare inutili allarmismi tra la popolazione – ricordano – è doveroso mettere in evidenza che la meningite meningococcica è una patologia temibile ma rara. I casi secondari non sono frequenti, in quanto la trasmissione avviene esclusivamente per contatto diretto e ripetuto nel tempo con il soggetto affetto, tramite goccioline nasali e faringee. Nel 2014, ultimo anno con dati consolidati forniti dall’Istituto superiore di sanità, i casi segnalati per meningite da meningococco sono stati 163 in tutta Italia”.

“Come previsto dalle disposizioni ministeriali – conclude l’informativa dell’Asl – a titolo meramente precauzionale, si è proceduto con la somministrazione della chemioprofilassi ai cosiddetti “contatti stretti” (ad esempio ai conviventi e a tutti coloro che sono stati esposti direttamente alle secrezioni della paziente), gli unici per i quali è consigliato il trattamento farmacologico!”.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune