Ballottaggio, Rifondazione Comunista: “Ci asteniamo”

Ballottaggio, Rifondazione Comunista: “Ci asteniamo”

Elezioni 2018 - In merito al prossimo ballottaggio, il circolo di Viterbo del Partito della Rifondazione Comunista ha deciso per l’astensione.

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Riceviamo e pubblichiamo – Comunicato Stampa del Circolo PRC di Viterbo

In merito al prossimo ballottaggio, il circolo di Viterbo del Partito della Rifondazione Comunista ha deciso per l’astensione. La motivazione di questa posizione ha origine dall’aver  constatato l’impossibilità di scegliere una valida e credibile alternativa all’attuale panorama politico, capace di rendere concreti i punti programmatici distintivi dell’azione politica, che, per quanto ci riguarda, in questi anni è stata caratterizzata da una critica serrata nei confronti di chi ha trasformato l’amministrazione della città in un limbo.

Le contraddizioni in seno alla maggioranza e alla minoranza sono state tante e tali da portare allo stallo il sistema politico locale, tanto da rendere del tutto inconsistente, in certi casi ridicola, l’azione politica sia del Partito Democratico che della destra-liberista e di quella xenofoba, il cui unico frutto è stata la trasformazione della città in un luogo di mortificazione della dignità della rappresentanza politica e dei diritti dei cittadini.

Riteniamo l’Amministrazione locale un momento centrale del conflitto sociale nel sistema liberista, ancora di più oggi che le politiche economiche dominanti ne hanno schiacciato il ruolo sul criterio del “pareggio di bilancio”, così da sottrarre al potere pubblico la sua funzione regolatrice e democratica per lasciare spazio al libero mercato, attraverso la privatizzazione dei servizi e del patrimonio e la sostanziale dismissione delle competenze economiche e sociali della Pubblica Amministrazione.

I consiglieri comunali, chiamati a svolgere un ruolo importante di controllo e di proposta, negli ultimi anni si sono distinti soltanto per l’avvilente traccheggiare, pendolando tra i banchi di destra e di sinistra, perché eletti sulla base di un consenso “familiare” e clientelare, che è altro dall’idea politica che li dovrebbe distinguere. Anzi spesso, abdicando al loro ruolo di pubblici amministratori, sono stati i primi vessatori dei cittadini che avrebbero dovuto difendere, facendo scontare le conseguenze del “privato è bello” alle fasce sociali più deboli, considerate utili dalla politica solo in campagna elettorale. Vedi il caso arsenico, Talete o Viterbo Ambiente.

Preferiamo tenerci quella dignità e quella credibilità che ci siamo conquistati. Siamo infatti ben consapevoli delle sfide che ci attendono nei prossimi anni, e quindi non ci sottrarremo alla critica verso la nuova amministrazione, come abbiamo fatto con quella  passata, in modo più efficace rispetto a certi oscuri consiglieri, che tuttavia non hanno esitato a ripresentarsi.

Di certo non c’è futuro per Viterbo, se la proposta dei sindaci al ballottaggio in queste elezioni si colloca nel solco degli ultimi vent’anni: le proposte oggi più scintillanti e innovative tra un mese saranno trite e ritrite. Per cui non ci rimane che augurare ai nostri concittadini che l’impegno civico non si esaurisca con l’elezione di un finto nuovo sindaco, ma sappia darsi continuità e tenacia. Da parte nostra riprenderemo a lavorare per gettare le basi della creazione di una sinistra antagonista, che sappia unire tutti gli sfruttati, di qualsiasi colore abbiano la pelle, contro la “nuova” tirannia del mercato capitalista.

Luigi Telli, Segretario Circolo di Viterbo del Partito della Rifondazione Comunista.

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