Backstage – Perché qualunque diversità fa paura

Backstage – Perché qualunque diversità fa paura

Homepage - La diversità fa paura. Di qualunque genere e per qualunque motivo. E' triste dirlo, ma è la verità. E questi spesso irrazionali sentimenti condizionano atteggiamenti, scelte, decisioni (anche di natura politica).

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La diversità fa paura. Di qualunque genere e per qualunque motivo. E’ triste dirlo, ma è la verità. E questi spesso irrazionali sentimenti condizionano atteggiamenti, scelte, decisioni (anche di natura politica). Tutto fa brodo e viene utilizzato quando si tratta di solleticare gli istinti più passionali delle ggente: per un possibile voto in più, si dimentica con eccessiva facilità quanto si è sostenuto in passato e quanto magari si sostiene ogni giorno.

Coloro che sui social (perché è quello il luogo prediletto per esternare ogni sentimento, anche il più abietto) ad ogni occasione si fanno paladini della molto presunta purezza della razza italica contro invasori dal colore della pelle differente, sono magari gli stessi che la domenica e in occasione delle feste comandate si percuotono il petto in chiesa, manifestando totale adesione al Verbo della cristianità. Persone che Gesù avrebbe cacciato a calci nel sedere dal tempio, così come allontanò ai suoi tempi scribi (potremmo dire gli intellettuali di oggi) e farisei (i falsi e gli ipocriti). Si provi solo per qualche istante ad immaginare che cosa sarebbe successo se gli autori del terribile delitto di Alatri fossero stati extracomunitari: quante ignobiltà avremmo letto ed ascoltato dai saccenti di turno sulla ormai improcrastinabile necessità di ricacciare indietro tutti i disperati che arrivano in Italia. Muri altissimi per delimitare le nostre acque territoriali o, se proprio ce la fanno a toccare terra, immediato rientro nelle terre natie. Non è così che si risolvono i problemi e non siamo certamente noi italiani i più indicati ad esprimere posizioni del genere, visto che per decenni siamo stati un popolo di migranti, esportando insieme a tantissime brave persone desiderose solo di un futuro migliore per sé e per i propri figli anche la mafia e la criminalità organizzata.

Non piacciono gli immigrati, non piacciono i mendicanti perché sono molesti e spesso anche di colore. Non piace chi la pensa diversamente e va controcorrente. Non piace in ultima analisi e naturalmente va osteggiato (per non dire combattuto) chi per una qualsiasi motivazione si ritiene che sia diverso e dunque portatore di disvalori. Come se i mali itali italici (corruzione, disoccupazione, burocrazia: tanto per citare solo gli elementi più macroscopici) dipendessero da migranti, straccioni e musulmani. Dimenticando invece che se oggi (e ormai da anni) l’Italia arranca, tutto ciò dipende invece da noi stessi e da chi ci rappresenta nelle Istituzioni (a tutti i livelli e senza distinzione alcuna). Anche queste persone non si sono autonominate, ma sono state messe lì dal voto dei cittadini. Vale la pena non dimenticarlo mai.

Foto Fisioterapy Center

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