‘Attraverso le mani’, sala stracolma per l’inaugurazione dell’artista ipovedente Sandra Constantini: “La mia prima opera mi ha fatto  abbattere tutte le paure”

‘Attraverso le mani’, sala stracolma per l’inaugurazione dell’artista ipovedente Sandra Constantini: “La mia prima opera mi ha fatto abbattere tutte le paure”

Homepage - VITERBO - Grande successo per l’iniziativa ideata e curata dalla ceramista Daniela Lai.

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VITERBO – “Creare la mia prima opera non è stato facile, ma mi ha dato soddisfazione ed entusiasmo. E mi ha fatto abbattere tutte le mie paure”.

La sala del Museo della Ceramica della Tuscia era stracolma, per l’inaugurazione della mostra “Attraverso le mani – La ‘Terra’ come
mezzo per liberare le emozioni”, dell’artista ipovedente Sandra
Constantini. Una iniziativa ideata e a curata da Daniela Lai (della Bottega d’Arte) – che ha seguito la formazione artistica della protagonista – realizzata con il contributo della Fondazione Carivit e nata su un progetto approvato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che lo ha anche patrocinato insieme a Comune di Viterbo, Associazione Italiana Città della Ceramica (AiCC), Fondazione Carivit e CNA di Viterbo e Civitavecchia.

Prima di lasciare la parola a Constantini hanno portato il saluto il sindaco Giovanni Arena, il presidente della Fondazione Carivit Marco Lazzari, il ceramologo Romualdo Luzi, che ha offerto anche la propria consulenza, la presidente della sezione provinciale di Viterbo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Elena Dominici, lo psicologo Filippo Cappella, oltre naturalmente a Daniela Lai e Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.

Il tutto condito con musica e poesia. Presente anche l’assessore allo Sviluppo economico, Alessia Mancini.

“Siamo felici di aver concesso il patrocinio a questa iniziativa – ha detto
Melaragni – perché rientra nelle attività che stiamo facendo insieme a Comune e Fondazione come ‘Città di antica e affermata produzione ceramica’, per far avvicinare più gente possibile a questo settore. Stiamo lavorando e crescendo insieme da un paio di anni, la mostra di Constantini può aiutarci a raggiungere lo scopo e ad aumentare la
consapevolezza dell’importanza della produzione ceramica, anche per la crescita del turismo. Per questo dobbiamo ringraziare la Fondazione Carivit e Daniela Lai”.

L’artista ha espresso un desiderio: “Vorrei trasferirvi la voglia di mettere le mani in pasta – ha spiegato ai presenti – o comunque avvicinarvi a questa arte”. Poi ha ripercorso alcuni momenti della sua formazione sotto la guida
di Lai, rivelando alcuni aneddoti, compresa la creazione della sua prima opera. “Dopo un ciclo di lezioni Daniela, maestra e amica, mi ha detto che era arrivato il momento di realizzare qualcosa di più importante. Ha chiesto cosa volessi fare, spavaldamente ho risposto una testa. Mi ha messo davanti un blocco di argilla e ha detto: vai. Non sapevo se ridere o andarmene direttamente. Ho pensato: forse sono stata un po’ presuntuosa”.

Ha quindi iniziato a girare quel blocco, “finché non ho capito, toccando anche il mio viso – ha proseguito – quale fosse lo spigolo da cui partire. Vi invito a fare altrettanto e a prenotarvi per le visite tattili e di manipolazione,
bendati o a occhi chiusi. Forse toccare una mia opera non sarà come toccare quella di un grande artista, ma ci ho messo tutta l’energia positiva possibile: spero si percepisca”.

La mostra resterà aperta dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, fino all’8 dicembre. Il programma prevede però anche altri eventi. Domenica 17 novembre, alle ore 16,30, incontro sul tema “La
visione e il cambiamento”, con l’oculista Giuseppe Della Loggia e lo psicologo Filippo Cappella; domenica 24 novembre, alla stessa ora, doppio appuntamento con “Emozioni”, a cura di Gabriella Trani, docente
di Arteterapia della ceramica, ed “Esprimendosi”, con lo psicologo Giovanni Tassoni.

E, come accennato da Constantini, ci sarà la possibilità di scoprire le opere esposte attraverso il tatto e, su prenotazione, di effettuare un percorso di scoperta sensoriale e sperimentare la creazione di un manufatto in argilla, senza l’uso della vista.

Foto Fisioterapy Center

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