Asili nido, Buzzi: “Avevamo proposto un emendamento ma l’hanno bocciato, in barba alla Costituzione”

Asili nido, Buzzi: “Avevamo proposto un emendamento ma l’hanno bocciato, in barba alla Costituzione”

Politica - Palazzo dei Priori - Sugli asili nido maggioranza e opposizione si scontrano. Sulla questione interviene il capogruppo di Fratelli d'Italia Luigi Buzzi: "Avevamo presentato un emendamento migliorativo, l'hanno bocciato in barba alla Costituzione"

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Asili nido, a Palazzo dei Priori è scontro tra maggioranza e opposizione. Sulla questione è intervenuto con una nota stampa il capogruppo di Fratelli d’Italia Luigi Maria Buzzi.

 

IL COMUNICATO DEL CONSIGLIERE LUIGI BUZZI

 

In sede di approvazione del nuovo “Regolamento Servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni” l’opposizione ha presentato un emendamento relativo ai compiti assegnati al coodinatore pedagogico, bocciato dalla maggioranza alla faccia di quanto previsto in materia dalla Costituzione.
Il regolamento, infatti, prevede che il coordinatore “elabora e verifica il progetto educativo, sentito il gruppo educativo, avvia iniziative di raccordo con le famiglie e con gli altri servizi educativi sociali e sanitari per l’infanzia”.
L’obiezione mossa dall’opposizione, che ha chiesto di modificare la prima parte di questo punto, trae forza da quanto espressamente previsto dalla nostra Costituzione.

 
Si tratta dell’art. 33 comma 1 laddove si proclama la libertà dell’arte e della scienza che, per definizione, incarnano ed esprimono esse stesse la libertà, questa fu considerata valida garanzia della “libertà di manifestazione concettuale e, al tempo stesso, della effettiva libertà della manifestazione organizzativa e strumentale dell’insegnamento”.
Tale affermazione, peraltro condivisa dalla Corte Costituzionale (sent. n. 16/1980) più volte intervenuta in materia, consente di enucleare due distinti concetti: libertà nell’insegnamento con riferimento al profilo metodologico e contenutistico (c.d. autonomia didattica); libertà dell’insegnamento con riferimento all’ambito organizzativo e strutturale.

 
Ora, in linea con quanto previsto da regolamenti già adottati da altri comuni, Bologna o Roma, per citarne alcuni, e da quanto sancito appunto dalla Costituzione, l’opposizione con il proprio emendamento voleva riconoscere il ruolo centrale e la libertà delle educatrice nell’elaborazione dei piani educativi, discutendo  sugli obiettivi da raggiungere per poi sottoporli a livello collegiale al coordinatore.
L’emendamento non voleva certo sminuire la professionalità e l’impegno dell’attuale coordinatrice pedagogica, mai messe in discussione, ma evidenziava questa grossolana incongruenza; il progetto educativo deve recepire le istanze delle varie età e tracciare le linee d’indirizzo: autonomia, competenza, identità dei singoli, continuità verticale ed orizzontale del gruppo (sezione) e questo può essere fatto solo dalle educatrici.

 
L’emendamento è stato bocciato in modo compatto da tutta la maggioranza alla faccia di questi principi e di quanto sancito dai padri costituenti.

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