Arsenico: ecco l’infrazione Ue contro il Lazio. Finalmente
Politica - Daniele Sabatini (Ncd): "scontiamo il dilettantismo di Zingaretti". Ma le responsabilità vengono da lontano.
Arsenico nell’acqua: procedura Ue contro il Lazio. Sono 37 i comuni che non rispettano i limiti di arsenico imposti dalle direttive europee. Di questi la gran parte sono nella provincia di Viterbo. “Se vengono individuati alti livelli di arsenico – scrive la Commissione europea – gli Stati membri possono derogare dalla soglia prestabilita dalla direttiva per un periodo limitato di tempo, posto che non ci sia un potenziale pericolo per la salute umana”.
“La direttiva – come scrive l’agenzia Reuters – prevede un massimo di tre deroghe, ognuna di tre anni. L’Italia ha esaurito il numero delle deroghe e dopo un anno dalla fine dell’ultima, è l’accusa di Bruxelles, non è stata ancora trovata una soluzione definitiva al problema. Il procedimento si è aperto con l’invio di una lettera di notifica a Roma, che ora dovrà rispondere con un parere motivato”.
È dal 1998 che l’Ue concede deroghe all’Italia per questo problema, dimenticato da tutte le amministrazioni regionali che si sono susseguite. Di centrodestra e di centrosinistra. Sul tema è intervenuto comunque Daniele Sabatini, consigliere del Nuovo Centrodestra. “Sotto i riflettori della Ue non a caso c’è il Lazio che sconta il dilettantismo e il pressapochismo con cui la Giunta Zingaretti ha gestito un’emergenza su cui abbiamo più volte richiamato l’attenzione del governo regionale. L’apertura della procedura d’infrazione è l’inevitabile epilogo di una gestione maldestra di cui Zingaretti ora si assuma la responsabilità”. Ma forse le responsabilità, in questo caso, sono davvero da condividere.