Aprono le porte della Penny Wirton Viterbo. La lettera dello scrittore Mondadori Affinati ai volontari

Aprono le porte della Penny Wirton Viterbo. La lettera dello scrittore Mondadori Affinati ai volontari

Homepage - Mercoledì apre le porte la scuola d'italiano per stranieri Penny Wirton Viterbo. Strettamente collegata alla scuola fondata a Roma da Eraldo Affinati punta a essere un avamposto dell'integrazione. Lo scrittore Mondadori ha inviato una lettera di saluto e incoraggiamento ai volontari viterbesi.

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Mercoledì ore 15. Parte l’avventura della Penny Wirton Viterbo. Una scuola d’italiano per gli stranieri, aperta a tutti. In questi giorni in città sono circolati i volantini che pubblicizzano l’iniziativa in tante lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese.

L’appuntamento è a La Casa delle Arti, quartiere Pilastro in via Cristofori 8. Qui un nutrito gruppo di volontari è a disposizione. L’iniziativa, condivisa dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Viterbo, nasce in stretta collaborazione tra l’associazione Juppiter, la Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi e la Penny Wirton Roma, fondata dallo scrittore Mondadori Eraldo Affinati. E proprio Affinati ha inviato una lettera di saluto e ringraziamento ai volontari viterbesi, con cui saluta l’inizio dell’esperienza.

 

La lettera di Affinati ai volontari viterbesi

“A Viterbo fanno sul serio: questo sto dichiarando quando vado in giro a parlare delle nuove Penny Wirton che crescono da Milano a Reggio Calabria. La ragione di tale mia convinzione dipende da voi, cari amici volontari, da come vi siete mossi nel momento in cui avete deciso di organizzare una scuola gratuita di lingua italiana per gli immigrati nella vostra città. Lo scorso anno, grazie alla preziosa intuizione di Salvatore Regoli di Juppiter, siete venuti nella sede romana, per capire il nostro stile didattico.

Poi mi avete invitato nel vostro territorio a conoscere la realtà concreta nella quale agirete. Infine, qualche settimana fa, avete partecipato a una giornata di formazione, chiamiamola così, presso i locali del Liceo Scientifico Keplero, a Roma, dove siamo attivi il mercoledì e giovedì pomeriggio.

E’ stato molto bello vedervi interessati e fortemente motivati. Come sapete, noi della Penny Wirton, dal titolo di un romanzo per ragazzi di Silvio D’Arzo, non facciamo troppa teoria. Entriamo subito in azione. E così è stato anche con voi. Dopo una breve illustrazione dei materiali didattici di cui disponiamo, vi abbiamo messo in affiancamento, seduti spalla a spalla con i docenti e di fronte ai ragazzi africani, slavi, bengalesi, desiderosi di imparare. Ognuno con una sua storia, più o meno difficile, una sensibilità diversa, un carattere proprio.

Il risultato è stato superiore alle attese. In poche ore avete compreso lo spirito di accoglienza che ci guida: niente classi, niente voti, niente burocrazia. E’ quindi giunta l’ora di compiere anche nella Tuscia l’opera umana che la nostra scuola, nel suo piccolo, è impegnata a realizzare in varie parti del Paese. Le Penny Wirton rappresentano infatti proprio quel laboratorio antropologico d’innovazione e confronto che lo stesso Papa Francesco e il Presidente Sergio Mattarella hanno spesso auspicato. Noi non vogliamo niente in cambio, facciamo tutto a fondo perduto: è questa la nostra fragilità, ma anche la nostra forza.

Domani sarà il primo giorno di scuola della Penny viterbese. Vi auguro buon lavoro anche a nome degli altri volontari italiani nella speranza di rivederci presto tutti insieme a condividere le storie del mondo che i nostri allievi ci avranno raccontato”.

 

Penny

 

 

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