Amalasunta, il pozzo della Bisentina e i miracoli. Claudio Lattanzi racconta l’incredibile Bolsena

Amalasunta, il pozzo della Bisentina e i miracoli. Claudio Lattanzi racconta l’incredibile Bolsena

Homepage - Quanti segnali misteriosi hanno lasciato gli Etruschi nel loro centenario cammino in questa terra considerata speciale? E poi, le quattro ciclopiche costruzioni preistoriche sommerse dalle acque, gli avvistamenti di oggetti volanti e la leggenda di Agarthi del mondo sotterraneo.

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Chi era davvero Amalasunta?

Ls storia della regina dei Goti che terminò i suoi giorni relegata nell’isola Martana e il cui fantasma aleggia sul lago? Quali arcaici significati religiosi si celano dietro la figura di Santa Cristina e il suo terribile martirio? Quanti segnali misteriosi hanno lasciato gli Etruschi nel loro centenario cammino in questa terra da essi considerata speciale? E poi, le quattro ciclopiche costruzioni preistoriche sommerse dalle acque, gli avvistamenti di oggetti volanti e la leggenda di Agarthi del mondo sotterraneo, il pozzo scavato nell’isola Bisentina, di cui nessuno ha mai saputo spiegare la genesi e ancora, stregoneria e racconti diabolici, lo spaventoso mostro Volta con le sue fauci terrificanti e le terribili lingue di fuoco, fino alla scomparsa della città di Bisenzio.

Il giornalista Claudio Lattanzi ha ricostruito un viaggio in un libro, edito da Intermedia, dedicato proprio ai misteri di questa parte di Tuscia.

Nell’affrontare questi e tanti altri enigmi, il saggio ‘Misteri, leggende e storie del lago di Bolsena’ ci conduce alla scoperta di storie, personaggi ed episodi affascinanti che hanno avuto origine nel lago di Bolsena e di cui i racconti mitizzati, le leggende e i misteri rappresentano spesso l’unica forma di conoscenza di cui è rimasta traccia nel fluire dei secoli. Il libro rappresenta uno straordinario vademecum per orientarsi con le opportune coordinate in un territorio che ha vissuto una intensissima vicenda storica e culturale, ponendosi al centro di episodi centrali nella storia della penisola, dall’epoca arcaica a quella moderna.

E’ un viaggio avvincente e singolare quello lungo il quali l’autore accompagna il lettore attraverso i secoli; passando dalla oscura civiltà etrusca che proprio nell’area sacra del lago aveva il proprio baricentro spirituale, fino al Medioevo che vide l’isola Martana teatro di quella tragedia umana epolitica in cui il tardo impero romano si dissolse negli albori dell’età di mezzo, ruotando intorno alla figura della regina dei Goti.

Uno dei temi centrali per comprendere il forte significato spirituale che questa terra sprigiona ancora è quello connesso alla difficile evangelizzazione dell’area del lago da parte della Chiesa. Si è trattato di un grande sforzo, reso particolarmente difficile dal fatto di essere stato questo territorio uno dei cuori pulsanti del paganesimo.

E’ forse solo un caso che la Chiesa abbia riconosciuto ufficialmente, in un paese così piccolo, due eventi prodigiosi cioè il martirio di Santa Cristina e il miracolo eucaristico? O piuttosto, non si è trattato di una ponderata e reiterata strategia di conversione attuata là dove la concezione spirituale degli Etruschi aveva condotto a una marcata sacralizzazione del territorio, poi cristianizzato?

Le terre del lago hanno dato i natali anche a una delle più importanti famiglie del Rinascimento italiano, quei Farnese che hanno disseminato di meraviglie la Tuscia e scritto pagine memorabili nella storia del nepotismo del potere temporale con Paolo III. Sono anche uno scrigni di personaggi misteriosi, a partire dall’enigmatico Defuk, lo sfuggente personaggio immortalato su una lapide nella chiesa di san Flaviano a Montefiascone.

I misteri qui sono ovunque, a partire dai ciclopici tumuli sotto le acque del lago di cui nessuno ha saputo spiegare origini e finalità fino al sinistro pozzo scavato in epoca sconosciuta sull’isola Bisentina che qualcuno vorrebbe accesso al mondo sotterraneo di Agarthi e dal quale si sprigionerebbe una forte energia, capace di far percepire in maniera alterata la forza di gravità.

Foto Fisioterapy Center

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