Altra protesta all’Asl: “Siete abili solo a voltare le spalle ai disabili”

Altra protesta all’Asl: “Siete abili solo a voltare le spalle ai disabili”

Primo Piano - La rappresentanza dei 26 ammessa al confronto con i dirigenti della Asl, hanno infatti rifiutato di prendere in consegna le informazioni fornite, ritenute insufficienti: “È stata - hanno commentato - una presa in giro e ce lo manderanno via posta”.

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Dovevano ricevere tutta la documentazione relativa al loro caso, ma dopo ore di attesa sotto al sole cocente di fatto non si è concluso nulla. Una rappresentanza di una decina dei 26 disabili delle case famiglia rimasti da due mesi senza sussidio (dei quali vi avevamo parlato qui) ha fatto oggi un sit-in per ribadire le motivazioni delle loro proteste. Di fronte, invece che i dirigenti dell’Asl, che ha già spiegato di non ritenersi competente, si sono trovati una decina di forze dell’ordine tra Digos, Polizia di Stato, Carabinieri e Vigili urbani.

Una forza spropositata che ha fatto “sorridere” i manifestanti, i quali non potevano entrare dentro al Palazzo di vetro a meno che non chiedessero il permesso e indicassero il bagno o il bar come loro destinazione. Tutto ciò nonostante tra di loro ci fosse qualcuno finito all’ospedale per denutrizione solo 15 giorni fa.

I 26 da maggio, senza aver ricevuto alcuna comunicazione, hanno visto sparire il loro sussidio fondamentale per sopravvivere degnamente. Dopo la richiesta di chiarimenti fatta al piano dirigenziale dell’Asl di Viterbo terminata con la promessa dei dirigenti di fornire tutta la documentazione ieri, di fatto non si è fatto nessun passo avanti.

La rappresentanza dei 26 ammessa al confronto con i dirigenti della Asl ha infatti rifiutato di prendere in consegna le informazioni fornite, ritenute insufficienti: “È stata – hanno commentato – una presa in giro”.

Alla cittadella della salute quel che è tornato a farsi molto forte, è però il vuoto delle istituzioni. Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ieri a Viterbo per l’inaugurazione dei lavori della Trasversale e i sindaci dei quattro comuni interessati non si sono presentati né hanno fatto arrivare messaggi o comunicazioni ai 26. Eppure sarebbero loro, in fondo, i rappresentanti dei cittadini e i titolari dell’assistenza.

 

 

 

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