Alienazioni: si torna in commissione per la Volpara, tra necessità di monetizzare e paura di speculazioni

Alienazioni: si torna in commissione per la Volpara, tra necessità di monetizzare e paura di speculazioni

Homepage - Presso la sala riunioni del settore lavori pubblici degli uffici comunali di via Garbini è in programma per giovedì 6 aprile una nuova riunione della terza Commissione, convocata per continuare a parlare della proposta della Giunta che riguarda il piano di alienazione e valorizzazione per l'anno 2017. In particolare l’appuntamento è dedicato alla località Volpara.

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Continuano le manovre di avvicinamento all’approvazione del bilancio del Comune di Viterbo: si torna a parlare dell’alienazione della Volpara. Presso la sala riunioni del settore lavori pubblici degli uffici comunali di via Garbini è in programma per giovedì 6 aprile una nuova riunione della terza Commissione, convocata per continuare a parlare della proposta della Giunta che riguarda il piano di alienazione e valorizzazione per l’anno 2017. In particolare l’appuntamento è dedicato alla località Volpara.

L’idea della giunta è quella di cambiare la destinazione d’uso, per l’uso a cui sarebbe stata destinata nel caso fosse andato avanti il progetto della Fiera, ossia centro direzionale-commerciale; e quindi procedere con la messa sul mercato. Il valore stimato dell’operazione è di 14,7 milioni di euro. Per poterla vendere il Comune dovrebbe rivolgersi all’Invimit, una società il cui capitale è interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’operazione permetterebbe al Comune di Viterbo di monetizzare subito, ma ad una cifra più bassa del valore di mercato. I destini della Volpara andrebbero in mano a Invimit che a quel punto gestirebbe autonomamente la vendita dell’area che potrebbe essere destinata ad attività commerciali, uffici e logistica e dunque dal valore enorme.

Secondo Luisa Ciambella bisognerebbe pensare ad una “piattaforma logistica della filiera agro-alimentare che impegni circa il 50% della superficie. Non c’è un progetto definitivo, è chiaro, ma intendiamoci muoverci su questo versante impedendo nuove costruzioni ad uso residenziale”.

La paura di Gianmaria Santucci e dell’opposizione “è che questa situazione piuttosto vaga e indefinita possa aprire le porte alla speculazione. Intanto, consiglierei di ridurre sensibilmente l’area per qualunque tipo di iniziativa: provate a fare una cosa più piccola, ma credibile e sostenibile”. Secondo il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca De Dominicis quel che bisogna evitare è che una variante urbanistica nel futuro possa dar vita proprio ad una speculazione.

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