Alcuni cittadini contestano Ombre per un concerto: storia di una città abbandonata a se stessa

Alcuni cittadini contestano Ombre per un concerto: storia di una città abbandonata a se stessa

Homepage - Viterbo e soprattutto il centro storico, non sono pronti ad un salto di mentalità necessario per la crescita della Città. Ultima vittima di questo clima sarebbe stato Ombre Festival.

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Alcuni contestano Ombre per un concerto: storia di una città abbandonata a se stessa. Viterbo doveva essere  città di Festival, cultura e tolleranza. Almeno così avrebbe dovuto, ma a volte tutto ciò proprio non sembra essere possibile. Quel che accade a Viterbo, quando qualcuno prova ad organizzare un evento che possa allungare di qualche ora i rumori fuori dalle finestre di chi vive in centro o in piazza, magari in piena estate, è la dimostrazione di quanto già scritto da questo giornale all’epoca delle ondate di multe ai danni di alcuni locali di San Pellegrino. E cioè che Viterbo e soprattutto il centro storico, non sono pronti ad un salto di mentalità necessario per la crescita della Città e sono abbandonati a se stessi dall’amministrazione, incapace a pensare ad un piano organico del centro storico.

Ultima vittima di questo clima sarebbe stato Ombre Festival, il festival del giallo organizzato dall’associazione Mariano Romiti che dal 20 al 24 luglio ha animato il centro di Viterbo, con presentazioni di libri, incontri sulla legalità e concerti. Qualche giorno fa infatti dal cartellone è sparita l’esibizione dei Sycamore Age in piazza del Gesù, proprio 24 ore dopo l’esibizione di un altro gruppo nella stessa piazza che sarebbe stato contestato da alcuni residenti che avrebbero preso a male parole i volontari che aiutavano l’organizzazione nella gestione dello spazio.

Un fatto che avrebbe portato l’organizzazione del Festival a decidere di non proseguire con un altro live nella stessa piazza nel giorno seguente. Tutto ciò in una città che non ha spazi per attività culturali. Non ha un teatro pubblico da anni e ha un solo cinema, ad esempio.

Un episodio che si potrebbe pensare isolato, ma non lo è. Anche altrove, ad esempio a Estasiarci in piazza Unità d’Italia, alcuni cittadini hanno protestato oltre ogni ragionevolezza, con modi e tesi che dimostrano ancora una volta che Viterbo non è pronta al salto di mentalità ed è lasciata allo spontaneismo dei privati, costretti a farsi la voce grossa a vicenda pur di farsi sentire.

 

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