Al Mip 2014 bullismo e omofobia, quali i rischi e gli interventi utili sui ragazzi? Ce lo racconta la dottoressa Claudia Urbani

Al Mip 2014 bullismo e omofobia, quali i rischi e gli interventi utili sui ragazzi? Ce lo racconta la dottoressa Claudia Urbani

Cronaca - L'omofobia è una brutta bestia, il bullismo pure. La cronaca degli ultimi tempi ci ha fatto conoscere un mix letale: il bullismo omofobico. Che effetti produce sulle vittime e come si contrasta?

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omoBullismo e omofobia aprono la nuova settimana di appuntamenti con il MIP 2014.  Questo lunedì 19 maggio, ore 17, la psicologa Claudia Urbani terrà presso la sala Cesare Pavese della Biblioteca Anselmi (Viale Trento 24) un seminario dal titolo ‘Bullismo e omofobia: il bullismo omofobico’.

 

Si tratta di un tema particolarmente rilevante e che ha fatto pesantemente irruzione, negli ultimi anni, nella cronaca italiana. Abbiamo contattato la dottoressa Urbani per un’intervista funzionale a introdurre l’argomento.

 

Cosa può accadere nella mente di una vittima di bullismo omofobico?

 

Il bullismo in generale può provocare profonde forme di disagio nei ragazzi che ne siano vittime. In quello omofobico l’aspetto particolarmente critico è legato al fatto che può contribuire a sviluppare in ragazzi omosessuali la cosiddetta “omofobia interiorizzata”, ovvero la convinzione che ci sia qualcosa di sbagliato nell’avere un orientamento sessuale non eterosessuale, sia esso il proprio o quello degli altri. Questo può comportare grosse difficoltà ad accettarsi e a crescere armonicamente, con epiloghi che possono essere anche molto gravi, come sappiamo dalla cronaca.

 

Su cosa si basa questo fenomeno persecutorio? Cosa lo attiva?

 

Il bullismo in generale è un fenomeno di tipo sociale e relazionale, a quello omofobico si aggiunge una forte dimensione culturale, che è quella che in qualche modo è alla base dell’omofobia nel mondo adulto (sostanzialmente la credenza che la vera norma sia quella eterosessuale).  Potremmo dire che nel bullismo omofobico, le vittime vengono selezionate in base a una categoria soggetta a stigma sociale anche tra agli adulti, cosa che succede anche per altre categorie (ad esempio ragazzi disabili o stranieri).

 

Come si può contrastare?

 

Nel contrasto a questa forma di bullismo è importante non fermarsi solo a un lavoro sui ragazzi coinvolti nei singoli atti, ma attivare una sensibilizzazione (per esempio con interventi di educazione alle differenze) dell’intero gruppo classe e se possibile anche delle famiglie e degli insegnanti, che possono giocare un ruolo prezioso nel contrasto all’omofobia e al bullismo ad essa connesso,  anche soltanto attraverso le attività curricolari ed una relazione con i ragazzi che permetta loro di sentirsi accolti qualora subissero prevaricazioni mosse da ragioni connesse al loro reale o presunto orientamento sessuale.

 

Il seminario è gratuito, come tutti gli appuntamenti organizzati all’interno del Maggio di Informazione Psicologica, ma a numero chiuso. Pertanto è necessario iscriversi attraverso il sito www.psicologimip.it.

Foto Fisioterapy Center

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