Agonia del Bullicame, arriva l’ultimatum della Regione a Comune e Gestervit

Agonia del Bullicame, arriva l’ultimatum della Regione a Comune e Gestervit

Homepage - La Regione Lazio ha dato un ultimatum a Palazzo dei Priori e Gestervit per la faccenda Bullicame. Il luogo simbolo del termalismo viterbese è in agonia dal novembre 2014, in seguito ai lavori al pozzo San Valentino. A distanza di quasi quattro anni la situazione è diventata insostenibile.

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La Regione Lazio ha dato un ultimatum a Palazzo dei Priori e Gestervit per la faccenda Bullicame. Il luogo simbolo del termalismo viterbese è in agonia dal novembre 2014, in seguito ai lavori al pozzo San Valentino. A distanza di quasi quattro anni la situazione è diventata insostenibile.

Nelle scorse settimane si è tenuto un tavolo importante. Seduti l’assessore del Comune di Viterbo Antonio Delli Iaconi, il direttore di miniera professor Giuseppe Pagano, la dottoressa Patrizia Refrigeri dell’Ispettorato Polizia Mineraria Regione Lazio e una rappresentanza Gestervit. Qui la Regione ha chiesto il rispetto delle azioni fissate nel luglio 2017, un anno fa, con un’apposita determina. Ancora disattesa ma che individua le attività necessarie da realizzare per sistemare il problema dell’acqua scomparsa nella Callara. 

Tre gli interventi previsti, due a carico di Gestervit (autore dei lavori al San Valentino che hanno prosciugato “la Callara”) e uno in capo a Palazzo dei Priori. A Gestervit viene richiesta la perforazione del pozzo Sant’Albino, nei pressi delle Terme Salus, da cui attingere i 6 litri al secondo spettanti alla società da concessione termale. Quindi la chiusura tombale del San Valentino, rivelatosi la “madre di tutte le disgrazie”. La Regione dispone con la determina anche la chiusura del pozzo delle Zitelle, inutilizzato, da parte del Comune. In maniera da agire in profondità sul sistema termale locale e riportare liquido al Bullicame.

L’ultimatum della Regione scade ad agosto. 

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