Quanta acqua alle Terme dei Papi? <br>L’11 dicembre l’ultimo atto

Quanta acqua alle Terme dei Papi?
L’11 dicembre l’ultimo atto

Politica - Si tratta di un momento importante sullo scacchiere della città termale. La domanda che tutti si fanno è: Terme dei Papi dovrà ridurre o no il consumo di acqua termale da 44 litri/secondo a 22? L’ultima parola spetta al Consiglio di Stato, che si riunirà in prima udienza tra un paio di mesi.

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050Quanta acqua termale spetta alle Terme dei papi? La parola definitiva è del Consiglio di Stato. Per ora i giochi sono fermi a quanto deciso dalla sentenza del Tar. L’11 dicembre, questa la data fissata per la prima udienza del Consiglio di Stato, sarà una tappa importante. Nel giro di 60-90 giorni i giudici pubblicheranno la sentenza. Quindi entro la prossima primavera si avrà una parola definitiva sulla vicenda.

Intanto il 31 dicembre scade il tempo massimo, stabilito dal consiglio comunale di Viterbo, concesso alla famiglia Sensi – concessionaria dello storico stabilimento – per effettuare i lavori necessari a continuare lo stesso tipo d’attività svolta fino a oggi ma con una quantità d’acqua ridotta da 44 litri al secondo a 22.

Decisione, quella del consiglio comunale, che non è stata presa bene dagli imprenditori di Terme dei Papi. La situazione rimane ingarbugliata, visto che i Sensi si fanno forti della decisione del Tar che gli riconosce il diritto di utilizzare l’acqua necessaria al funzionamento della struttura. Dicitura piuttosto vaga e oggetto di contrastanti interpretazioni. Per la storica famiglia di gestori, quanto stabilito da Tar gli darebbe diritto a mantenere gli attuali livelli di utilizzo dell’acqua termale (vale a dire 44 litri/secondo).

Situazione che di fatto rende impossibile al Comune il recupero delle adiacenti ex Terme Inps. Altro stabilimento, metà di proprietà del Comune di Viterbo e metà della Regione Lazio, che dovrebbe essere recuperato ma che al momento è a secco di risorse termali. La proposta di deliberazione consiliare che va a decidere cosa fare delle ex Terme Inps è allo studio dell’assessore competente Antonio Delli Iaconi, in attesa di fare la sua ricomparsa nell’apposita commissione consiliare.

La sentenza del Consiglio di Stato di fatto è importantissima, a seconda del pronunciamento dei giudici (e il Comune spera che i giudici decideranno la riduzione del consumo a 22 litri al secondo) sarebbe definitivamente tagliata la testa al toro e si avrebbe la strada spianata per mettere sul mercato il relitto delle ex Terme dei Lavoratori.
Quella dell’11 dicembre è quindi una data importantissima per il termalismo viterbese. Dopodiché occorrerà vedere le mosse, da qui al 31 dicembre, della famiglia Sensi -ridurrà o no il consumo di acqua come deciso dai consiglieri comunali? – e attendere la risoluzione di qualsiasi braccio di ferro possibile con la pubblicazione della sentenza.

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