A Viterbo il quartiere medioevale più grande e abbandonato d’Europa

A Viterbo il quartiere medioevale più grande e abbandonato d’Europa

Primo Piano - Immaginate di trovarvi in piazza Duomo a Milano e vedere un materasso abbandonato a terra. Oppure a piazza Plebiscito a Napoli o ancora in piazza del Campo a Siena e imbattervi in un rifiuto ingombrante lasciato lì, tra i turisti che passano e scattano foto.

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Immaginate di trovarvi in piazza Duomo a Milano e vedere un materasso abbandonato a terra. Oppure a piazza Plebiscito a Napoli o ancora in piazza del Campo a Siena e imbattervi in un rifiuto ingombrante lasciato lì, tra i turisti che passano e scattano foto.

In tutte queste città un episodio del genere non si verifica, a Viterbo sì. Succede a San Pellegrino, il quartiere medioevale meglio conservato più grande d’Europa. Così i viterbesi “se la raccontano”. Peccato che sia anche il meno percepito, pubblicizzato, curato del Vecchio Continente. O comunque se qualcuno stilasse una classifica sul decoro il capoluogo della Tuscia si piazzerebbe a fondo classifica. 

A segnalare il fatto una cittadina sul gruppo Facebook di Viterbo Civica, diventato un luogo di racconto delle criticità della città e che gli amministratori del Comune farebbero bene a usare intelligentemente, come segnalatore.

La situazione di San Pellegrino è da mani nei capelli. Non vige un piano dell’ornato, tubi in metallo e fili volanti tratteggiano mille traiettorie tra muri e tetti, la pulizia della pavimentazione lascia a desiderare e i piccioni (quelli che Ricci avrebbe dovuto mandare via grazie all’Università della Tuscia. Ricorderanno i lettori le contrapposizioni tra La Fune e l’assessore sul tema) rendono disgustoso il passaggio in diversi punti del quartiere. 

Poi rimane l’assurdo di chi parcheggia la propria auto proprio ai piedi di Palazzo degli Alessandri. Un quartiere medioevale, un gioiello, una terra di nessuno. La stessa segnaletica sembra uno scherzo. Siamo nel luogo turisticamente più significativo di Viterbo e a raccontarlo ci sono gli stessi sistemi che si userebbero alle colonnine dei parcheggi per spiegare il regolamento del parking. 

Così quel materasso che i turisti hanno potuto fotografare schifati diventa un simbolo. Simbolo di una città che non ha la minima percezione di se stessa. Emblema di una classe dirigente che dorme sonni tranquilli. Tanto a fine mese “campano del loro” e anche se il territorio non coglie le proprie occasioni di sviluppo gli cambia poco. Magari una crescita e uno sviluppo, anche turistico, cambierebbe però la situazione ai tanti disoccupati, a chi sopravvive con poche centinaia d’euro al mese, ai tanti giovani viterbesi costretti ad andarsene. Buonanotte.  

 

 

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