700mila euro all’anno per i cani, necessaria un’operazione trasparenza

700mila euro all’anno per i cani, necessaria un’operazione trasparenza

Homepage - La Fune ha chiesto al consigliere Arduino Troili - che proprio in consiglio comunale aveva sollevato il dato di una spesa di 700mila euro per i cani e di 350mila (100mila sono stati aggiunti poi dalla giunta) per gli anziani in Rsa – di fare accesso agli atti e prendere tutti i dati relativi a questa voce di spesa.

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700mila euro all’anno per i cani. E’ questo quanto esce dalle casse del Comune di Viterbo. Una cifra ragguardevole, che è stata tirata in ballo in questi giorni in cui sta esplodendo la triste e complicata vicenda delle persone ricoverate nelle Rsa. Per fare fronte ai bisogni delle famiglie alle prese con il problema, che rischia di mandarle sul lastrico, in bilancio sono stati messi 450mila euro (fino al 2014 la spesa di Regione Lazio e Comune per la medesima azione di sostegno era pari a un milione e 890mila euro).

Da qui la rabbia delle persone interessate: “Contiamo meno dei cani”. Nessuno naturalmente ce l’ha con i poveri randagi, però la questione posta è interessante e meriterebbe un approfondimento serio. La Fune ha chiesto al consigliere Arduino Troili – che proprio in consiglio comunale aveva sollevato il dato di una spesa di 700mila euro per i cani e di 350mila (100mila sono stati aggiunti poi dalla giunta) per gli anziani in Rsa – di fare accesso agli atti e prendere tutti i dati relativi a questa voce di spesa. Con il consigliere ci siamo presi l’impegno di analizzare nel dettaglio come vengono utilizzati questi soldi.

La spesa infatti risulta importante ed è giusto che venga fatta la massima chiarezza, insomma che tutto sia reso il più trasparente possibile. Quello dei randagi infatti è sicuramente anche un business, per questo è bene rendere ben chiaro tutto per evitare dubbi o cattivi pensieri.

Al tempo stesso l’analisi precisa dei dati permetterebbe di inquadrare bene il fenomeno e funzionerebbe sicuramente da stimolo all’individuazione di strategie utili per contrarre l’importante spesa e magari anche la vita dei randagi stessi.

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Per esempio, ci domandiamo, cosa fa il Comune di Viterbo per promuovere le adozioni? Più adozioni significa meno cani nei canili e quindi meno spese per le casse comunali. Seconda domanda: chi del Comune controlla che le sterilizzazioni sui cani in canili siano fatte? Chi verifica che nei canili non ci siano nascite di nuovi cani? Domande importanti e su cui è necessario fare chiarezza perché sulla vicenda ballano tanti soldi ed è importante capire se tutto funziona alla perfezione o si può fare di meglio.

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Ricordiamo inoltre che la responsabilità dei cani nei canili è del sindaco in persona, quindi lo stesso Michelini dovrebbe promuovere un’azione di piena trasparenza sullo stato delle cose. E siamo convinti che lo farà. Se questo fosse possibile magari i soldi recuperati potrebbero essere destinati ad alleggerire il peso sulle famiglie viterbesi interessate dalla vicenda Rsa.

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