60mila domande a Michelini sugli studi affidati all’Unitus: a che serve l’assessore al ramo?

60mila domande a Michelini sugli studi affidati all’Unitus: a che serve l’assessore al ramo?

Homepage - L’incarico all’Unitus per uno studio sui rifiuti in vista del prossimo bando comunale fa più ridere, che piangere. In realtà fa porre mille domande. È questa la reazione, scatenata dalla decisione del Comune di Viterbo, di parte della minoranza consigliare alla notizia dei 60mila euro assegnati all’Università della Tuscia per alcuni studi

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L’incarico all’Unitus per uno studio sui rifiuti in vista del prossimo bando comunale fa più ridere, che piangere. In realtà fa porre mille domande. È questa la reazione, scatenata dalla decisione del Comune di Viterbo, di parte della minoranza consigliare alla notizia dei 60mila euro assegnati all’Università della Tuscia per alcuni studi, tra cui quello che servirà per predisporre il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti. Ridere per non piangere. Alcune battutine, alcune frecciatine da parte dei consiglieri Antonella Sberna, Gianmaria Santucci, Luigi Buzzi solo per dirne alcuni, lanciate su Facebook nel commentare la notizia. Ma oltre le battutine c’è di più.

Ci sono delle domande da porre all’amministrazione. A cosa servono i dipendenti comunali se si affidano studi di questa portata a terzi? A che cosa serve la nomina ad assessore al ramo di Maurizio Tofani, se poi si affida a terzi uno studio così su proposta di un altro assessore? Per che cosa il Comune di Viterbo paga lo stipendio a queste persone?

E poi ancora le domande si moltiplicano visto che non si tratta della prima esperienza riguardo a studi affidati all’Università. Ad esempio ci sono alcuni studi affidati all’Università per studiare il fenomeno dei piccioni in città e iniziare a pianificare un intervento per cercare di sfoltirne la popolazione. Studi che hanno stabilito che bisognava studiare ancora e che hanno portato “il nulla cosmico”, come scrive il consigliere di Fratelli d’Italia Luigi Buzzi.

Domande rafforzate dall’intervista a Andrea Vannini pubblicata sabato da La Fune.

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