20 milioni di euro, un tesoretto o un “cetriolo”? La risposta a Bonatesta

20 milioni di euro, un tesoretto o un “cetriolo”? La risposta a Bonatesta

Editoriali - Ieri il senatore Bonatesta mi ha scritto una lettera aperta. Oggi rispondiamo. Ci scusiamo per i tempi lunghi di replica, ma sono giorni complicati. Buona lettura.

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senatoreIeri mattina l’ex senatore Michele Bonatesta mi ha tirato in ballo con una lettera aperta sul suo giornale ‘La Tua Voce’. Invito, per chi non lo avesse fatto, a leggerlo TRIBUTI: ERRARE UMANUM EST, PERSEVERARE OV’EST. E’ importante rispondergli, per educazione ma anche perché interessante sul piano professionale.

Il senatore sostiene nella sua lettera aperta che il sottoscritto non può non sapere come stanno le cose sulla vicenda Esattorie, non può non sapere come sono andate le cose per quanto riguarda la mancata riscossione tributi per 20 milioni d’euro. Tutto il suo pezzo gira intorno a questo concetto, ed è interessante il ragionamento che fa. Unica nota stonata in un passaggio: “carissimo funambolo del giornalismo viterbese che tira la fune alla politica locale”.

Quando ho letto questa frase mi è venuto un sorriso grande come una casa. L’accusa che mi rivolge è un macigno, ma è talmente sradicata dalla realtà che fa sorridere. “A parole stolte orecchie sorde” mi ha insegnato mia nonna, per questo non me la predo. Però la lettera di Bonatesta aggiunge concime al discorso che La Fune sta portando avanti da mesi, completamente in solitaria, sulla vicenda Esattorie spa. Vicenda su cui ci sono esposti in Procura, come ha dichiarato sempre a questo giornale l’assessore Ciambella, e sulla quale ho posto più volte punti di domanda.

Questo giornale crede che in un momento di così grande crisi, di mancanza di lavoro, è fondamentale che il Comune diventi un palazzo di vetro e che le cose vengano fatte in maniera trasparente. Siamo anche convinti che chi è al centro di disastri come il caso Esattorie debba essere rimosso dagli incarichi che ricopriva all’epoca, che non è opportuno, né elegante, né ragionevole che continui a ricoprirli oggi. E’ questa però solo una nostra opinione evidentemente, quella politica a cui il signor Bonatesta mi accuserebbe di “tirare la fune” non sembra vederla nello stesso modo.

O tiro per il verso sbagliato o il senatore Bonatesta mi ha rivolto un’accusa ingiusta. Per un momento ho anche pensato, essendo il senatore Bonatesta uomo politico (anche candidato alle ultime elezioni come sindaco), che a tirare “la fune alla politica locale” sia proprio l’articolo de ‘La tua voce’. Un pezzo dove si cerca in qualche modo di gettare un po’ di fango su un giornalista che sta chiedendo verità sul caso Esattorie spa. Anche questa però è un’ipotesi assurda, da film thriller. Che interessi potrebbe avere il signor Bonatesta sulla città di Viterbo per spingerlo a “tirare la fune” alla politica locale infangando un pochino il sottoscritto?

Convinto della buona fede di quanto Bonatesta mi scrive, rispondo alla sua domanda ciclica: “No, non conosco davvero la verità su Esattorie spa. Attendo che me la racconti la Procura della Repubblica, se c’è roba strana da raccontare”.

Chiudo invitando il direttore de ‘La tua voce’ ad aggiungere fortemente la sua voce a quella de La Fune affinché qualcuno di via Ascenzi ci racconti per filo e per segno tutti i contorni della vicenda Esattorie spa. Magari possiamo ricostruirla in un’inchiesta giornalistica, che lei gentilmente con la pensione da senatore potrebbe finanziare. Per una volta almeno i soldi della politica potrebbero servire a migliorarla. Con immutata amicizia, sono a disposizione per approfondire questa vicenda.

 

 

 

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